«Il nome Pizza Napoletana potrà essere utilizzato sulle confezioni o nei menù di ristoranti e pizzerie in Italia e nell’Unione Europea solo se saranno garantite alcune caratteristiche relative alla preparazione, come le ore minime di lievitazione, la stesura a mano della pasta, le modalità di farcitura, la cottura esclusivamente in forno a legna ad una temperatura di 485°C e l’altezza del cornicione di 1-2 cm, con il controllo di un ente terzo di certificazione». Così Coldiretti spiega la novità del bollino Stg sulla pizza napoletana.
Pizza napoletana, arriva il bollino Stg
«Ma i limiti riguardano anche l’utilizzo di materie prime di base, che per le loro peculiarità non possono che essere di provenienza nazionale, come l’olio extravergine d’oliva, il basilico fresco, nonché la ‘Mozzarella di Bufala Campana Dop’ e la ‘Mozzarella tradizionale Stg’, esclusive per la variante con formaggio a pasta filata. Altri ingredienti necessari nella preparazione della ‘Pizza Napoletana’ sono i pomodori pelati e/o pomodorini freschi, che evidentemente potranno dare nuovo slancio alla produzione di pomodoro nazionale, notoriamente riconosciuto per la sua grande qualità» precisa Coldiretti.

Cosa succede se non ci si attiene al disciplinare? L’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi Icqrf starebbe già lavorando a un piano di sanzioni in tal senso.
Le novità introdotte dall’Ue per Coldiretti
«Il nuovo regolamento che entra in vigore il 18 dicembre offre la possibilità di migliorare la trasparenza verso i consumatori sulla produzione di un piatto simbolo del Made in Italy, mettendo in sicurezza la sua meritata fama internazionale, proprio alla vigilia del quinto anniversario dell’iscrizione ‘dell’arte del pizzaiuolo napoletano’ come patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 6 dicembre 2017» conclude Coldiretti con soddisfazione.

L’obiettivo è quindi quello di indicare la pizza napoletana e certificarne la qualità. Basterà per un giro di affari di 15 miliardi di euro, con circa 200 mila occupati solo nei weekend?