I piani per creare un’enorme fattoria commerciale vicino a un parco nazionale nello Zambia potrebbero avere un impatto catastrofico sulla fauna selvatica. È l’avvertimento lanciato dagli ambientalisti, ripreso dal Guardian, i quali sostengono che la realizzazione del progetto metta a rischio l’habitat, soprattutto, dei pipistrelli della frutta, autori della più grande migrazione di mammiferi del mondo.
La migrazione dei pipistrelli da frutta
Ogni anno a ottobre, circa 10 milioni di esemplari giungono da tutta l’Africa per banchettare con fichi e bacche del parco nazionale di Kasanka, nello Zambia, disperdendo poi i semi dei frutti in tutto il continente. Tuttavia, i grandi stormi di volatili che riempiono il cielo potrebbero presto sparire se il governo dovesse approvare le proposte per la coltivazione di grano, mais e soia sugli oltre 7000 ettari di terreno che circondano l’area protetta. Lake Agro, azienda agricola con sede in Tanzania, ha infatti presentato piani per concentrare l’attività agricola in un’area a soli 3 km dai confini del parco nazionale, danneggiando anche il vicino fiume Luwombwa.
«L’attività dei pipistrelli crea un’occupazione diretta per la popolazione locale», ha affermato James Mwanza, direttore generale del Kasanka Trust e uno dei gestori dell’area protetta. «Questo progetto non solo ha il potenziale per uccidere il parco nazionale, ma anche l’immagine che lo Zambia ha in termini di gestione del turismo». La migrazione dei pipistrelli della frutta infatti costituisce un fenomeno di importanza globale, oltre che uno spettacolo capace di attirare in Zambia molti turisti.
Impatto ambientale scarsamente considerato
In una lettera all’Agenzia per la gestione ambientale dello Zambia, sostenuta da diverse organizzazioni ambientali, Kasanka Trust ha affermato inoltre di non essere stata consultata in merito alle proposte e ha sollevato preoccupazioni sulla valutazione ambientale presentata dall’azienda agricola. Mwanza ha affermato che se il progetto per la fattoria prendesse corpo, aprirebbe la zona cuscinetto che circonda il parco a un’agricoltura più commerciale, che potrebbe avere impatti «catastrofici e irreversibili» sul fiume Luwombwa, sul parco e sulla migrazione dei pipistrelli della frutta.
«Questo tipo di investimento è, ovviamente, positivo per lo Zambia, perché rappresenta sviluppo, porta occupazione e aumenterà sicuramente il paniere alimentare», ha affermato Chuma Simukonda, amministratore delegato del Dipartimento dei parchi nazionali e della fauna selvatica dello Zambia. «Tuttavia sta accadendo nel posto sbagliato. Vorremmo che si trasferissero dove non ci saranno conflitti con la fauna selvatica».