Pickleball: origine, regole e campioni dello sport che ha conquistato gli Usa
Nata come un passatempo per bambini annoiati, questa variante del tennis, complice la pandemia, si è imposta negli Stati Uniti e in Canada. Adatta a tutte le età, la disciplina ha poche ed elementari regole e permette ai giocatori di rimanere distanti.
Nel 1965, Joel Pritchard, Bill Bell e Barney McCallum inventarono un gioco allo scopo di intrattenere i figli durante le vacanze estive. Il pickleball, 57 anni più tardi, non solo è diventato uno sport, ma specie negli Stati Uniti sta riscuotendo grande successo. Nato da due racchette da ping pong, un vecchio campo da badminton e una pallina in plastica perforata, il gioco si è gradualmente evoluto. Oggi è una vera e propria disciplina, ha un regolamento ufficiale e attrezzature ad hoc.
Come il padel, anche il pickleball è esploso durante la pandemia
Un po’ come il padel, grazie alla pandemia, sta vivendo un periodo d’oro, soprattutto negli Stati Uniti. Secondo quanto dichiarato alla CNN da Laura Gainor, responsabile marketing della USA Pickleball Association, organo direttivo nazionale, sono oltre 4.8 milioni gli americani che giocano a pickleball. Cifra che, nell’ultimo biennio, è aumentata del 39.3 per cento, convertendolo nello sport nazionale a più alto e rapido tasso di crescita. Ma non è tutto. Tra i tornei amatoriali degli aficionados, che ne reclamano l’inclusione nel programma olimpico, e competizioni agonistiche mandate in onda su ESPN, Fox Sports e CBS Sports, il pickleball ha conquistato davvero tutti. Persino celebrità del calibro della presentatrice Ellen DeGeneres, l’attore Leonardo Di Caprio e il filantropo Bill Gates.

In cosa consiste e come si gioca a pickleball
Considerato un mix tra tennis, ping pong e badminton, il pickleball è uno sport che si può praticare tanto all’interno quanto all’esterno e le partite possono essere disputate tra due coppie o tra singoli giocatori. L’origine del nome rimane ancora poco chiara ma una cosa è certa: i sottaceti (pickles) non c’entrano nulla. La leggenda più accreditata sostiene che deriverebbe dal nome del cocker spaniel di Pritchard, Pickles, che amava lanciare e rincorrere una pallina. Il campo ideale per giocare, pari al doppio di quello da badminton, misura 13.41 metri di lunghezza per 6.10 metri di larghezza e la rete è alta più o meno 86 centimetri al centro e 91 agli estremi. Spesso, però, molta gente si adatta a campi da tennis leggermente modificati, con reti più basse e linee aggiuntive. Non serve spendere troppo per divertirsi da profani: basta una pallina traforata e racchette in legno o composite con inserti in plastica. Proprio come il padel o il tennis, l’obiettivo è uno solo: mandare la palla oltre la rete e all’interno dei confini prestabiliti, impedendo al rivale di riceverla e, dunque, attaccare a sua volta, sperando di fare punto.

In quali paesi è più diffuso il pickleball e perché ha così tanto successo
In base ai dati forniti dalla Federazione Internazionale, il pickleball è diffuso in ben 70 paesi nel mondo. Soltanto Stati Uniti e Canada, combinati, vantano oltre 9500 location adibite alle partite, tra cui scuole, parchi pubblici, residenze per anziani e centri ricreativi. Questi numeri, tuttavia, non sono abbastanza per essere presi in considerazione dal Comitato Olimpico Internazionale e sperare in un’ipotetica inclusione nelle Olimpiadi, che consentirebbe di raggiungere un pubblico ancora più ampio e, ovviamente, maggiore risonanza mediatica: «Tra i requisiti richiesti dal CIO c’è quello di avere giocatori in almeno 75 nazioni», ha spiegato Gainor, «ecco perché stiamo lavorando duro per espandere la lista dei luoghi dove si conosce e, soprattutto, si pratica la disciplina a livello agonistico».

Ad alimentare il suo inaspettato exploit sono stati diversi fattori. Divertente e semplice da imparare, è un gioco accessibile anche a chi non ha alcuna infarinatura pregressa e non vuole spendere troppi soldi in accessori e abbigliamento: bastano capi comodi e un paio di sneakers. Non esistono, inoltre, limiti di età per lanciarsi: le distanze da percorrere sono limitate e questo fa sì che possa essere tranquillamente praticato anche da sportivi più anziani, con problemi alla schiena e alle ginocchia, dunque, meno pronti a scattare in velocità per difendere la propria metà campo. Infine, l’effetto Covid-19: durante il lockdown e nel successivo periodo di ripresa, la richiesta di attività praticabili a distanza di sicurezza ha portato a un aumento delle vendite di reti e racchette da pickeball, andate sold out quando il virus, nel 2020, ha costretto tutti a rimanere chiusi tra le quattro mura di casa e, per i più fortunati, a godersi un giardino trasformato in un’area da gioco.

Catherine Parenteau e Ben Johns, chi sono i campioni mondiali di pickleball
A scalzare i ranking e a conquistare il podio come miglior giocatore e migliore giocatrice di pickleball sono stati, rispettivamente, Ben Johns e Catherine Parenteau, entrambi accomunati da un esordio nel tennis e una successiva conversione al pickleball. «Giocavo alla Michigan State University quando, un giorno, il mio coach mi ha chiesto se fossi interessata ad avvicinarmi a questo sport dal nome così strano», ha raccontato la 27enne canadese. «In un primo momento, ho detto di no. Poi, mi sono presa il tempo di dargli una chance e me ne sono innamorata. È rapido, spassoso e puoi giocare davvero con chiunque, dal nonno ai bambini piccoli». Da quando ha iniziato a muovere i primi passi nel 2016, il suo curriculum si è arricchito di numerosi riconoscimenti: ha partecipato al prestigioso US Open Pickleball Championship e si è accaparrata il primo posto nelle classifiche mondiali femminili tanto del singolo quanto del doppio. La sua routine è scandita da allenamenti giornalieri, con pochi break durante la stagione invernale. Quest’anno, ha in programma di partecipare a 22 tornei. «Quando, qualche anno fa, viaggiavo per gareggiare, nessuno aveva idea di cosa fosse il pickleball», ha sottolineato, «ora tutti lo conoscono. Naturalmente, c’è ancora tanto lavoro da fare, soprattutto per i professionisti».
Finished the weekend with 🥈 in Women’s Doubles! Fought hard with both of my partners this weekend and I’m super proud of our hard work! Thank you @ppatour for another great tournament weekend 🔥 And thanks to all of you for watching and supporting! #pickleball #PPATour pic.twitter.com/jR67tmgdMf
— Catherine Parenteau (@CP_Pickleball) March 14, 2022
Più o meno analogo il destino di Ben Johns che, dal 2016 a oggi, è diventato un agonista in piena regola. «Ero appassionato di tennis e tennis da tavolo», ha dichiarato, «il pickleball mi è sembrato il giusto compromesso tra i due. Ho provato e da lì non ho più smesso». Anche lui, come la collega Parenteau, è primo nei ranking maschili del doppio e del singolo e prenderà parte a 22 competizioni, tra una lezione universitaria e l’altra. La sua avversaria preferita è la sorellina di 5 anni, simbolo di quanto questo sport sia davvero per tutti: «Le dinamiche sono così elementari da consentire a un 85enne di mettersi a confronto con un ragazzino di 8 anni e divertirsi». Oltre alla parte sportiva, Johns è impegnato anche sul fronte imprenditoriale. Gestisce, infatti, Pickeball Getaways, una sorta di tour operator che organizza vacanze a tema pickleball, e una piattaforma di lezioni e video tutorial, Pickleball 360.
