Piantedosi: Pianti, ed osi (o dell’offendere i morti)

la peau douce
06/03/2023

LA POSTA AL CUORE. Alcuni non li troveranno mai. Dispersi, li chiamano. Che ciascuno di noi adotti il ricordo di ciascuno di loro. Se il mare è nostrum, son nostri anche i suoi ricordi, i nostri morti. La geografia del dolore la segui s’un mappamondo di scarpine e teste di bambola.

Piantedosi: Pianti, ed osi (o dell’offendere i morti)

Dal primo giorno dell’insediamento, hai sempre avuto una paura fottuta che i tuoi ministri dicessero cazzate. Le han dette, le han fatte. Parole disumane. Ghigni disumani. Al tempo li avvisasti, ma ora tocca a te dir la verità. Ecco il palindromo: “È l’ora per amare parole a mille camerati: «Vedete d’evitare macelli». Ma è l’ora per amare parole.” Non si dispensa dalle visite. Alcuni non li troveranno mai. Dispersi, li chiamano. Li abbiamo persi, abbiamo perso. Che ciascuno di noi adotti il ricordo di ciascuno di loro. Se il mare è nostrum, son nostri anche i suoi ricordi, i nostri morti. A distanza d’una settimana, il mare continua a restituire corpi. Se li restituisce, vuol dire che ci appartengono. Appartengono all’umana storia umana. La geografia del dolore la segui s’un mappamondo di scarpine e teste di bambola. Si potevano salvare, ma no, non è colpa mia, è colpa tua, non è colpa di nessuno. Quindi è colpa dei morti, è colpa loro. Perché loro non sono nessuno. Sono nessuno. È colpa di nessuno. Piantedosi. Pianti, ed osi (o dell’offendere i morti).

Piantedosi: Pianti, ed osi (o dell’offendere i morti)
Una tutina sulla spiaggia di Cutro (Getty Images).