La conoscenza e l’uso delle sostanze psicotrope e allucinogene ricavate dalle piante accompagnano l’uomo sin dalle sue origini. Due libri da poco arrivati in libreria indagano questo antico e prolifico rapporto che pare destinato a durare per l’eternità. Si tratta di Pharmako/Poeia del poeta e etnobotanico Dale Pendell edito da Add e di Piante che cambiano la mente, scritto dal giornalista e saggista Michael Pollan, pubblicato da Adelphi.
Con Pendell lungo il sentiero del veleno
Pharmako/Poeia è parte della trilogia Pharmako, lo studio enciclopedico di Pendell sulla storia e l’uso delle sostanze psicoattive e del relativi sintetici pubblicato per la prima volta tra il 1995 e il 2005. Pendell, scomparso nel 2018, è un poeta, botanico e seguace di quello che viene chiamato “il sentiero del veleno”, e cioè l’estrazione dei farmaci dai veleni, sia letteralmente sia simbolicamente. In questo testo indaga sulle piante psicoattive, che vanno dal tabacco all’assenzio, dalla marijuana all’oppio. Nella sua prefazione il poeta Gary Snyder scrive: «Questo è un libro sul pericolo: conoscenza pericolosa, e ancor più pericolosa ignoranza, e tentazioni pericolose di seducenti dipendenze sia psichiche che cellulari. È un libro che richiede di non essere titillati da idee romantiche di autodistruzione. Spero e credo che porterà beneficio agli esseri umani e anche al mondo delle piante. Non è per tutti ma non è nemmeno alpinismo». Pendell cita Wiliam Blake: «I poeti sono dalla parte del demonio», come, in maniera assolutamente più pop, ci insegnò un altro poeta moderno, Jim Morrison, che scelse di chiamare la sua band The Doors proprio decidendo di omaggiare esplicitamente lo stesso Blake e le sue famose “porte della percezione”. Pendell dedica alle sostanze inebrianti, mortifere e sensuali questo suo titanico lavoro, simile a un ricettario, non facendo alcuna distinzione tra lecito, illecito o misterioso. Ogni sostanza è esplorata nel dettaglio dando grande spazio alla descrizione degli effetti provati ricorrendo al linguaggio dei poeti. Il risultato è una miscela micidiale piena zeppa di citazioni di autori celebri che vanno da Jean Paul Sartre a Jean Cocteau, ai maledetti Charles Baudelaire e Arthur Rimbaud, arrivando fino a Jaime de Angulo e W. B. Yeats. Il lavoro di Pendell è inoltre interessante perché il poeta americano mette sul tavolo anche la propria esperienza di scienziato presentando informazioni affidabili e utilizzabili su composizioni chimiche e dosaggi.

Oppio, caffeina, mescalina: il viaggio di Pollan
Altrettanto interessante è il lavoro di Michael Pollan, diventato negli anni un’autentica superstar del settore dopo il successo straordinario del saggio intitolato Come cambiare la tua mente (anch’esso pubblicato in Italia da Adelphi), diventato anche una fortunatissima serie prodotta da Netflix. In Piante che cambiano la mente Pollan si concentra su tre sostanze all’apparenza slegate tra loro ma in realtà molto simili per l’efficacia che hanno sulla nostra mente: l’oppio, la caffeina e la mescalina. Il viaggio inizia con la raccolta di articoli intitolata Oppio Facile, apparso su Harper’s Magazine oltre 25 anni fa, prosegue con un’immersione in quella che è a tutti gli effetti la droga da cui miliardi di persone al mondo sono inconsapevolmente dipendenti e si conclude con il racconto sulla storia e sugli effetti della mescalina, partendo dall’analisi di un testo sacro del settore scritto da Aldous Huxley nel 1954: Le porte della percezione, derivato dal poema dello stesso Blake Il matrimonio del cielo e dell’inferno del 1793.
