Contro il caro bollette altro che piano Cingolani riscopriamo Petronilla

Lia Celi
08/09/2022

Invece dei fioretti di Cingolani e dei consigli rilanciati da Parisi, meglio rileggere Petronilla. Con la sua "pasta senza pasta" gli italiani hanno tenuto duro fino alla fine del nazifascismo. Forse potranno tener duro fino alla fine di Putin.

Contro il caro bollette altro che piano Cingolani riscopriamo Petronilla

Mentre Putin si è calato anche troppo bene nei panni del supercattivo di film di serie B – dopo averci chiuso il gas, ora minaccia di convincere Erdogan a non farci arrivare più il grano, il tutto, si presume, condito dai ghigni satanici di ordinanza – gli italiani si predispongono ad affrontare un inverno all’insegna dei fioretti. I meno giovani di noi si ricorderanno cosa sono: quelle piccole rinunce temporanee il cui effetto pratico è peggiorare leggermente la qualità della vita, in cambio dell’esaudimento di un desiderio. Il superamento di un esame, il ritorno di un fidanzato, e così via.

Il piano di Cingolani, più che lacrime-e-sangue è un elenco di fioretti a tema acqua-luce-gas

Ecco, l’ultima iniziativa del ministero per la Transizione ecologica, il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale (che speriamo nessuno voglia sintetizzare nell’impronunciabile acronimo Piennecicigienne, la cui pronuncia è già di per sé un sacrificio) più che un provvedimento lacrime-e-sangue è un elenco di fioretti a tema acqua-luce-gas. Ora dobbiamo sforzarci di credere che, se li faremo tutti insieme per un tempo sufficiente, alla fine succederà qualcosa di bello. Più facile che sia il crollo del Thanos del Cremlino che quello delle nostre bollette. Non solo perché il prezzo del gas è fuori controllo, ma anche perché il Piano di contenimento altro non è che un copia-incolla di elementari misure di buon senso, reperibili da decenni in qualunque libro scolastico, e peraltro neutralizzate da ridicole «soglie di tolleranza»: se devo abbassare la temperatura domestica da 20 a 19 gradi, ma posso sforare di due gradi, posso lasciarla sui 20 e pensare che non ho ancora violato il fioretto perché non arrivo ai 21.

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Il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani (Getty Images).

La pasta senza gas fa risparmiare un centesimo a spaghettata

Il fioretto può anche assumere vesti scientifico-fighettone, come la “pasta senza gas“, alias cottura passiva, suggerita dal divulgatore Dario Bressanini e patrocinata dal premio Nobel Giorgio Parisi: in pratica si tratta di gettare la pasta quando l’acqua raggiunge i 90 gradi e spegnere il fornello, calcolando un minuto o due in più di cottura a pentola coperta. Secondo i calcoli del sito Cibo360° in condizioni ideali (il minimo indispensabile di acqua, coperchio efficiente, ecc.) si risparmia un centesimo a spaghettata, il che moltiplicato per 20 mila famiglie italiane che mangiano pasta una volta al giorno, si tradurrebbe in 180 milioni risparmiati, lo 0,01 di Pil: un fioretto, appunto. Per affrontare seriamente il razionamento, che non riguarda solo il gas, visto che sono previsti anche drammatici rincari di tutti gli alimentari, è meglio affidarci a chi l’ha vissuto per davvero, ai tempi delle due guerre mondiali.

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Alimentazione economica, manuale di Tramontani Rossi.

La cassetta economica proposta da Elvira Tramontani Rossi

Sempre in tema di cottura passiva, potremmo riscoprire la “cassetta economica” brevettata sul fronte nella Grande Guerra e poi riproposta nel 1940 da Elvezia Tramontani Rossi nel suo Autarchia del focolare, milioni di risparmio nazionale con il nuovo metodo di cottura delle vivande. Trattasi di un bauletto imbottito di trucioli, carta di giornale e stoppa, in cui depositare la pentola col cibo a metà cottura: il calore preservato dall’imbottitura terminerà di cuocere la vivanda. Tramontani Rossi era una che quando si trattava di rastrellare proteine nobili non aveva la puzza sotto il naso. Carne e perfino frattaglie erano diventate troppo care e/o introvabili? Lei proponeva una serie di piatti a base di sangue animale, preventivamente coagulato e poi fatto a tocchetti o a fettine o impastato in gnocchi. Non un espediente così raccapricciante, in un periodo in cui fioccavano ordinanze cittadine contro la «distruzione dei gatti per la utilizzazione delle carni, dei grassi e delle pelli». E la finalità dei decreti non era proteggere i simpatici felini, bensì combattere la conseguente proliferazione dei topi, che insidiavano le già scarse derrate alimentari custodite nei depositi.

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Ricette per tempi eccezionali di Petronilla.

Le Ricette per tempi eccezionali della leggendaria Petronilla

In attesa di tenere il gatto blindato in casa e di dover andare al Lidl con la tessera annonaria, procuriamoci i manuali Ricette per tempi eccezionali e Desinaretti… per questi tempi, firmati nei primi Anni 40 dall’antenata delle foodblogger (e più simpatica di quasi tutte loro): la leggendaria Petronilla, alias Amalia Moretti-Foggia, la prima donna pediatra in Italia, amica in gioventù di Anna Kuliscioff ed Emilia Majno e storica collaboratrice della Domenica del Corriere. La pasta senza gas sarà un fioretto risparmioso, ma vuoi mettere la “pasta senza pasta” o “con un minimo di pasta” architettata da Petronilla? Considerato che anche riciclare l’organico ha costi energetici, non è più economico consumare gli scarti delle verdure, riscattati in zuppe e intingoli? Oltre a impartirci lezioni di vero risparmio a 360 gradi (non centigradi), Petronilla ci parla con l’umanità di una zia che ne ha viste tante: «Per voi, figlie, mogli, mamme che da una sorte non certo benigna foste destinate a vivere in questi tempi di guerra spaventosa e quindi di continue mancanze di quanto sembrava assolutamente indispensabile e di preoccupazioni le più gravi sul bilancio familiare che di giorno in giorno diventa sempre più costoso». Con le dritte di Petronilla, gli italiani hanno tenuto duro fino alla fine del nazifascismo. Forse potranno tener duro fino alla fine di Putin.