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Nel Regno Unito aumentano ancora positivi e morti a causa del Covid. Il Servizio sanitario nazionale ha chiesto al governo di applicare subito le regole previste per l’inverno: obbligo di mascherina, passaporto vaccinale e smartworking. Ma Downing Street temporeggia.

20 Ottobre 2021 12:2320 Ottobre 2021 12:30 Redazione
Il Servizio sanitario del Regno Unito ha chiesto al governo britannico di adottare «azioni immediate» per contrastare l'avanzata del Covid

Con i casi in netto aumento da quasi un mese, e con il numero di morti più alto da marzo 2021 (223 vittime registrate il 19 ottobre), il Servizio sanitario inglese ha chiesto al governo britannico di adottare il «Piano B» per contrastare la pandemia. Al momento, però, Downing Street non sembra voler applicare già adesso le misure previste per l’inverno, che comprendono l’obbligo di mascherine al chiuso, “passaporti vaccinali” simili al Green pass italiano e il potenziamento dello smartworking. Il Regno Unito, però, ha uno dei tassi di infezioni settimanali tra i più alti al mondo: la media degli ultimi sette giorni è di oltre 44 mila nuovi positivi. Al momento, come riporta il Guardian, il governo sta «tenendo d’occhio molto da vicino» la situazione. Di recente, un rapporto redatto da un gruppo di parlamentari di tutti gli schieramenti aveva sottolineato le gravi inefficienze dell’esecutivo nelle prime settimane della pandemia.

Regno Unito, il Servizio sanitario nazionale è già in crisi

Secondo Matthew Taylor, amministratore delegato del Servizio sanitario di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, è però necessaria un’azione immediata per evitare una nuova crisi dell’Nhs, con posti letto negli ospedali a rischio per chi ha bisogno di cure in caso di infezione più seria. «Siamo già al limite, e siamo a metà ottobre. Con questi numeri, saremmo molto fortunati a non trovarci nel bel mezzo di una crisi profonda nei prossimi tre mesi. Il governo non può solo dire che stiamo per passare al Piano B, ci vuole un Piano B rafforzato». Per Taylor, poi, il governo dovrebbe incoraggiare la popolazione ad adottare tutte le misure necessarie ad aiutare l’Nhs, unendosi anche volontariamente al personale sanitario.

Al momento, Boris Johnson ha annunciato che se il Piano A del governo (accelerata su terza dose e vaccini antinfluenzale) non dovesse rivelarsi sufficiente per prevenire «pressioni insostenibili» sul servizio sanitario, allora attuerebbe il Piano B (mascherine, certificati vaccinali, smartworking). Il portavoce ufficiale del primo ministro ha detto che, al momento, non è in programma l’adozione di quelle misure già nei prossimi giorni. Dalla parte del Servizio sanitario nazionale, però, ci sono sia l’opposizione sia molti altri membri della comunità scientifica.

Regno Unito, milioni di pazienti in lista d’attesa

Sono al momento 5,7 milioni i pazienti in attesa di cure nella sola Inghilterra, un record, e in questo momento l’Nhs sta lavorando per smaltire gli arretrati. «Trattamenti ospedalieri, servizi di salute mentale, richieste di ambulanze e di assistenza sanitaria di base stanno aumentando sempre di più», ha aggiunto Taylor. Nel frattempo, il Servizio sanitario nazionale lancerà un appello per 100 mila nuovi donatori di sangue, perché nuovi dati rivelano che il numero di donatori attivi è diminuito lo scorso anno, raggiungendo il livello più basso dal 1996.

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