Pfizer e gli Stati Uniti preparano il secondo farmaco antivirale contro il Covid. Dopo l’approvazione in Gran Bretagna di Molnupiravir, arrivata il 4 novembre scorso, toccherà al Paxlovid ricevere l’approvazione prima di essere valutato dall’Ema, l’agenzia europea per i medicinali, e dall’Fda, la Food and drug administration statunitense. Pfizer così si accoda alla Merck, l’azienda farmaceutica che ha messo a punto il prodotto inglese. Si punta a renderlo disponibile già per Natale. Un leggero ritardo, quello di Paxlovid, che però ha mostrato ottimi risultati. L’efficacia alta del farmaco sarebbe testimoniata dall’89 per cento di ricoveri evitati nei volontari che lo hanno assunto. Molnupiravir, il prodotto già approvato, si era “fermato” al 50 per cento.
Farmaci anti-covid: pillole più facili e veloci da somministrare
Ora l’obiettivo degli Usa è di velocizzare l’iter. Mettere in commercio il Paxlovid il prima possibile permetterebbe agli Stati Uniti di fermare la nuova avanzata del virus. L’importanza dei due farmaci, comunque, è evidente. La facilità dell’ingerimento della pillola rispetto ai medicinali come l’antivirale Remdesivir o agli anticorpi monoclonali. Questi ultimi, infatti, sono i farmaci utilizzati subito dopo aver scoperto l’infezione, ma possono essere somministrati soltanto in ospedale e in endovena. Facile intuire come la pillola possa essere più veloce e meno legata all’ambiente in cui viene assunta.
Farmaci anti-covid: poche dosi e prezzi alti
Il problema, però, sarà tanto nel numero di dosi prodotte quanto nel costo. Si parla di 20 milioni di dosi che Pfizer e Merck produrranno entro la fine del 2021. Il prezzo sarà di circa 700 dollari per ogni ciclo di cure. Il Molnupiravir, ad esempio, è venduto a 750 dollari in Giappone, per un totale di 10 pasticche in 5 giorni. Il ciclo con Paxlovid, invece, sarà composto da 30 pillole, ma il prezzo dovrebbe oscillare sulla stessa cifra. Tanto Pfizer quanto Merck, però, hanno stipulato un accordo per permettere ai paesi in via di sviluppo di produrre un farmaco generico a prezzi di costo. La licenza è stata ceduta alla Medicines Patent Pool, ente delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, che lo distribuirà in 95 paesi.
Farmaci anti-covid: Roche ferma la sperimentazione
Anche la Roche ha provato a inserirsi nella corsa ai farmaci antivirali contro il Covid. Il farmaco, però, non ha superato la sperimentazione e la “ricetta” è stata abbandonata. Intanto i governi di paesi come la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti, ma anche di gran parte dell’Asia, stanno già stringendo accordi per l’acquisto dei medicinali con le due aziende. In Europa si aspetta il giudizio dell’Ema e sarà la Commissione Europea a gestire le trattative per conto dei paesi in quota Ue. In ogni caso, l’utilizzo dei farmaci potrebbe essere riservato esclusivamente ai contagiati con fattori gravi di rischio, proprio in virtù dell’alto costo dei cicli e della quantità limitata delle pillole.