Da sempre alla ricchezza sproporzionata sono associate opulenza, abbondanza, stravaganza. Già nell’antica Roma, Petronio nel Satyricon per rendere l’immensa ricchezza accumulata dall’ex schiavo Trimalcione descriveva la maestosità dei piatti offerti a cena. Quasi 2000 anni dopo, l’associazione, sebbene si sia evoluta, regge ancora. In Rete circola da un po’ una bizzarra petizione che chiede all’uomo più ricco del mondo di divorare il quadro più famoso del mondo. Cioè Jeff Bezos dovrebbe divorare la Gioconda. Un banchetto rituale all’ennesima potenza. O un guanto di sfida gettato nel web al fondatore di Amazon: “Ti sei mangiato tutto, mangiati pure la Mona Lisa”. La petizione-provocazione è stata lanciata, come racconta Le Figaro, su Change.org e nel momento in cui scriviamo ha già superato le 8 mila firme. L’appello sulla piattaforma parla chiaro: «Nessuno ha mai mangiato la Mona Lisa e pensiamo che Jeff Bezos debba prendere una posizione in merito e far sì che accada».
La Gioconda sul mercato varrebbe 50 miliardi di dollari, poco più di quanto Bezos ha sborsato all’ex moglie
Che la petizione in realtà sia un manifesto contro l’accumulazione «oscena» della ricchezza – ricordiamo che Jeff Bezos ha un patrimonio stimato di oltre 193 miliardi di dollari -, un grido contro il consumismo dell’arte, l’ultima evoluzione della pop art warholiana (la Gioconda come la Campbell’s Soup Cans?) o solo un omaggio alla banana di Maurizio Cattelan (l’opera Comedian dal valore di 120 mila dollari) esposta ad Art Basel nel 2019 e mangiata dall’artista David Datuna a favore di telecamera non è dato sapere. E forse non lo si saprà mai. La raccolta firme dal titolo: “Vogliamo che Jeff Bezos compri e mangi la Mona Lisa” è stata messa online l’anno scorso da tale Kane Powell, ma è solo da qualche giorno che ha guadagnato adesioni. Una popolarità forse spinta dall’annuncio del volo turistico spaziale di Bezos a bordo della sua New Shepard, o dalle rivelazioni di ProPublica sulle tasse esigue pagate da molti paperoni Usa. Chissà. Per fortuna La Gioconda non è in vendita. Negli Anni 60 era stata valutata 100 milioni di dollari (che, calcolando l’inflazione, equivalgono a circa 880 milioni di dollari attuali). Oggi, secondo alcune stime, il capolavoro di Leonardo varrebbe almeno 50 miliardi di dollari. Una spesa a ben vedere più che affrontabile per Bezos: è poco più di quanto gli costò il divorzio dalla moglie MacKenzie Scott (38,3 miliardi), diventata anche grazie alla rottura, la 22esima persona più ricca al mondo.