Scatta l’allerta dopo la conferma di un caso di peste suina su un cinghiale del parco dell’Insugherata all’interno del territorio del Comune di Roma. Ma non è ancora scattato l’allarme. Lo ha assicurato il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, che parlando con Adnkronos ha dichiarato: «Stiamo cercando di capire attraverso la prova del Dna se il caso di peste suina riscontrato su un cinghiale a Roma è legato ai casi precedenti ritrovati in Piemonte o se è un caso a sé ». Intanto, il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato un’ordinanza che, per tentare di contenere la malattia virale, istituisce una zona infetta provvisoria, con misure stringenti, e una zona di attenzione.

Peste suina, cosa prevede l’ordinanza
In questa “zona rossa” è prevista una sorveglianza rafforzata dei cinghiali, che prevede il campionamento e analisi di eventuali carcasse, così come il loro smaltimento in sicurezza. La zona, spiega la Regione Lazio, sarà indicata da cartelli e al suo interno sarà vietato dare cibo agli animali, fare pic nic, organizzare eventi. Il Comune di Roma provvederà a recintare i cassonetti dei rifiuti, al fine di inibirne l’accesso ai cinghiali. In più, saranno attivati controlli anche presso gli allevamenti di suini e animali che ricadono o sono limitrofi alla zona. Fuori dalla zona infetta provvisoria è stata poi identificata una “zona di attenzione”. L’ordinanza inoltre dispone la chiusura dei varchi di accesso alla zona infetta dal versante nord.Coldiretti fa sapere che, nel Lazio, sono circa 50 mila i maiali di allevamento che rischiano di contrarre la peste suina africana.
LEGGI ANCHE: Cinghiali a Roma, la denuncia di Massimo Lopez

Peste suina, a Roma l’emergenza cinghiali continua
Il caso del cinghiale infetto a Roma è il primo individuato fuori dalle zone rosse di Liguria e Piemonte, dove sono emersi 113 casi dal 27 dicembre 2021. Il tema della peste suina, ha detto a Sky TG24 il ministro della Salute, Roberto Speranza, è un tema a cui il governo sta dedicando «la massima attenzione, in sintonia chiaramente con i territori che sono maggiormente coinvolti». Commentando a Mi manda Rai Tre l’istituzione della “zona infetta”, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha detto: «Rispetto le sensibilità di tutti gli animalisti e ambientalisti ma siamo di fronte all’emergenza e deve essere affrontata con strumenti emergenziali, e pensare anche ad un piano di selezione per ridurre il numero della presenza dei cinghiali». La vasta proliferazione di cinghiali nella Capitale, infatti, rappresenta da tempo un serio problema.