Peskov sulla prima alla Scala: «Occidente vuole abolire la cultura russa»
Il portavoce di Vladimir Putin ha dichiarato che la prima alla Scala dell'opera Boris Godunov è una «voce nel deserto» perché l'Occidente vuole «abolire la cultura russa»
Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino e di Vladimir Putin ha parlato in merito all’opera russa Boris Godunov, che ha aperto la stagione operistica della Scala e suscitato del console ucraino di Milano. Peskov ha detto che la rappresentazione è soltanto una «voce nel deserto» perché secondo lui, dunque secondo Vladimir Putin, l’Occidente sta facendo di tutto per procedere con la «rimozione della cultura russa» dal mondo.
Le parole di Dmitri Peskov
Le parole del portavoce del Cremlino sulla rimozione della cultura russa sono state riportate dall’agenzia Tass. Sull’opera Boris Godunov, Dmitri Peskov ha dichiarato: «Per quanto riguarda questa rimozione c’è ancora qualche sprazzo di ragionevolezza. In particolare la prima del Boris Godunov che si è svolta questa settimana a Milano, dimostra a mio avviso che non c’è assolutamente bisogno di abolire la cultura russa, che è meravigliosa e fa parte del patrimonio dell’umanità». Le parole di Dmitri Peskov sono state riportate dal quotidiano Izvestia e in poche parole hanno fatto il giro del mondo.
Le proteste dei cittadini ucraini
Durante la prima alla Scala ci sono state numerose proteste da parte di alcuni cittadini ucraini, con striscioni e cartelli appena fuori al teatro. I cittadini, residenti a Milano, protestavano per la prima dell’opera Boris Godunov. Ad ogni modo, la Comunità ucraina di Milano, UaMi, ha voluto esprimere dissenso per queste proteste. A questo proposito, la comunità ha dichiarato: «La Comunità ucraina di Milano UaMi coglie l’occasione per scoraggiare ogni genere di forma di protesta o manifestazione altrui che possa creare disagio all’Ordine pubblico, disonorando il glorioso vessillo ucraino».