Rientrato il tentativo di golpe da parte di Pedro Castillo, poi arrestato, al suo posto si è insediata la sua vice Dina Boluarte, prima presidente donna del Perù. Dopo aver prestato giuramento mercoledì, sabato ha presentato il suo gabinetto, nominando primo ministro l’ex procuratore Pedro Angulo. Da giorni il Paese sudamericano è scosso da forti proteste contro il nuovo esecutivo e a favore del rilascio di Castillo: negli scontri con la polizia nella città di Andahuaylas sono rimasti uccisi due manifestanti. In un discorso televisivo alla nazione, Boluarte ha dichiarato che presenterà un disegno di legge al Congresso per indire le elezioni ad aprile 2024, anticipandole di due anni esatti.

Le proteste più violente si stanno verificando nella regione di Apurimac
Le proteste si stanno verificando soprattutto nelle città dell’interno del Paese, tra cui Cajamarca, Arequipa, Huancayo, Cusco e Puno: forte del suo background di insegnante rurale e leader sindacale, Castillo (nato in una famiglia contadina) gode di ampio sostegno nelle regioni andine. Le proteste più violente hanno avuto come teatro Andahuaylas, che si trova nella regione natale di Boluarte, Apurimac: negli scontri con la polizia, che si sono verificati ieri mentre secondo le autorità locali i manifestanti tentavano di prendere d’assalto l’aeroporto della città, due manifestanti (tra cui un adolescente) hanno perso la vita. Inoltre, nella stessa zona, a Huancabamba, i manifestanti hanno appiccato il fuoco a un commissariato di polizia.

Ad Andahuaylas i manifestanti hanno sparato fionde e lanciato pietre, mentre la polizia ha risposto con gas lacrimogeni, come mostrano le immagini trasmesse dalle tv locali. A Lima, il partito di sinistra Perú Libre ha organizzato domenica una manifestazione in Plaza San Martin, mentre i sindacati rurali e le organizzazioni che rappresentano i popoli indigeni hanno indetto uno sciopero a tempo indeterminato a partire da domani. I manifestanti chiedono la sospensione del Congresso, elezioni anticipate e una nuova Costituzione, nonché l’immediato rilascio di Castillo, che è stato arrestato mercoledì mentre si recava all’ambasciata messicana per chiedere asilo.

Il tentativo di golpe di Castillo, la destituzione e l’arresto
Poco prima che iniziasse la seduta con all’ordine del giorno il suo impeachment per “incapacità morale permanente”, chiesto in seguito ad accuse di corruzione, Castillo aveva ordinato lo scioglimento del Parlamento e dichiarato lo stato di emergenza. Aveva inoltre tentato di imporre il coprifuoco tra le 22 e le quattro del mattino e chiesto ai possessori di armi di consegnarle al più vicino posto di polizia. Il tentativo di ”auto-golpe” di Castillo era rapidamente rientrato: il Congresso del Perù lo aveva poi effettivamente destituito con 101 voti a favore, sei contro e dieci astensioni. L’ex presidente è stato poi arrestato dalla polizia e condannato a dieci giorni di carcere preventivo per presunta sedizione, turbativa dell’ordine pubblico ed eccesso di potere.