Pentagono, fuga di documenti top secret: cosa sappiamo

Redazione
11/04/2023

Nonostante i sospetti di manipolazioni russe, la fuga di documenti classificati su guerra in Ucraina, Cina, Indo-Pacifico e Medio Oriente ha colto di sorpresa la Casa Bianca e messo in allerta l'intelligence a stelle e strisce: al Pentagono è caccia alla talpa. Il punto.

Pentagono, fuga di documenti top secret: cosa sappiamo

Negli Stati Uniti è scattata la caccia alla talpa per individuare la persona che ha diffuso in rete documenti classificati sul conflitto in Ucraina, ma anche dossier dedicati alla sicurezza riguardanti Cina, Indo-Pacifico, Medio Oriente (in particolare Israele e i capi del Mossad), terrorismo. Tra i file anche uno riguardante la fornitura segreta di missili dall’Egitto alla Russia. I funzionari statunitensi temono che le rivelazioni possano mettere a rischio fonti sensibili e compromettere i già delicati equilibri internazionali.

Quali sono le informazioni contenute nei documenti pubblicati online

Pochi giorni fa è finita online una serie di documenti riservati, comprendenti rapporti delle agenzie di intelligence Usa sulla guerra in Ucraina, ma anche sugli alleati degli americani. Per quanto riguarda il conflitto in corso, la documentazione leakata contiene informazioni su armi a disposizioni di Kyiv, punti deboli della difesa militare ucraina, perdite di entrambi gli schieramenti e, soprattutto, la spiegazione di come gli altri Paesi stiano aiutando l’Ucraina a prepararsi per la controffensiva: nei documenti si legge per esempio che Seul ha intenzione di inviare oltre 300 mila munizioni di artiglieria a Kyiv. Alcuni file rivelano il grado di penetrazione degli Stati Uniti nel ministero della Difesa russo e nel Gruppo Wagner, in gran parte attraverso comunicazioni intercettate e fonti umane, che ora potrebbero essere messe fuori gioco. Alcuni dei documenti rivelano intercettazioni Usa riguardanti Corea del Sud, Israele e Ucraina. Tra le persone spiate, per esempio, figura il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Pentagono, fuga di documenti top secret. Contenuto, falsificazioni, possibile talpa e conseguenze sulla guerra: cosa sappiamo.
Uno dei file diffusi online.

Discord e 4chan: le piattaforme dove sono avvenuti i due leak

Il primo leak di documenti, riguardanti l’invasione russa dell’Ucraina, sarebbe avvenuto ai primi di marzo su Discord, piattaforma di messaggistica molto utilizzata dai gamer, per comunicare mentre giocano in modalità multiplayer. Il secondo leak, più corposo, è avvenuto in seguito su 4chan, altra piattaforma di messaggistica, diffondendosi poi su altri social network, tra cui Telegram. A inizio aprile, i documenti sono stati condivisi, con modifiche, da vari account filorussi. I file condivisi sui social sono fotografie di presunti documenti originali, in alcuni casi stropicciati (come se fossero stati nascosti frettolosamente), compilati dallo stato maggiore del Pentagono, ma anche da altre agenzie Usa, tra cui il Dipartimento di Stato, la Nsa, la Cia e l’intelligence geospaziale Twenty-Fifth Air Force.

Pentagono, fuga di documenti top secret. Contenuto, falsificazioni, possibile talpa e conseguenze sulla guerra: cosa sappiamo.
Il Pentagono (Getty Images)

Al Pentagono è scattata la caccia alla talpa: non è un insider ucraino

Uno dei file, inizialmente, segnalava perdite militari russe superiori a quelle ucraine. Nella versione che è circolata successivamente, invece, vengono riportate perdite maggiori nell’esercito ucraino. Anche se non sono tutti veri, ha spiegato il Pentagono, i documenti diffusi in Rete rappresentano comunque una minaccia per la sicurezza nazionale. Il segretario alla Difesa Lloyd Austin è stato informato per la prima volta sulla fuga di notizie il 6 aprile e da allora quotidianamente interagisce con dirigenti e funzionari che si occupano della vicenda. Dato che i documenti classificati possono essere stampati solo su sistemi approvati, è probabile che esista qualche traccia documentale su chi li ha gestiti. Per quanto riguarda i documenti su Kyiv, secondo un dirigente della sicurezza nazionale contattato dal New York Times, è probabile che i documenti non siano stati diffusi da ucraini (al soldo dei russi), in quanto non avrebbero avuto accesso a documenti del genere, che recano il timbro degli uffici dello stato maggiore del Pentagono. L’ipotesi è corroborata dal fatto che la seconda fuga di notizie coinvolge anche altri dossier non ucraini.

Le informazioni riservate su armi e addestramento dell’esercito ucraino

Uno dei documenti riassumeva i programmi di addestramento da parte della Nato di 12 brigate da combattimento ucraine, sottolineando la necessità di 250 carri armati e più di 350 veicoli meccanizzati. Un file, datato 23 febbraio, delinea in dettaglio come i sistemi di difesa aerea S-300 dell’era sovietica dell’Ucraina fossero destinati a esaurire le munizioni il 2 maggio, al tasso di utilizzo di quasi due mesi fa. Un altro documento evidenziava problemi riguardanti l’altro sistema di difesa antiaerea Buk, difficilmente utilizzabile oltre il 23 maggio.

Pentagono, fuga di documenti top secret. Contenuto, falsificazioni, possibile talpa e conseguenze sulla guerra: cosa sappiamo.
Lloyd Austin, Segretario della Difesa Usa (Getty Images)

Le conseguenze sulla guerra: Kyiv avrebbe cambiato i piani militari

A seguito del leak, l’Ucraina avrebbe già modificato alcuni dei suoi piani militari. Lo avrebbe dichiarato alla Cnn una fonte vicina al presidente Volodymyr Zelensky, anche se Kyiv si è affrettata a smentire la notizia. Il solo fatto che se ne parli, però, dimostra la gravità della fuga di informazioni. Per quanto riguarda Mosca, i documenti trapelati sui social network potrebbero rivelarsi molto preziosi per la Russia. Innanzitutto, il riferimento alle perdite ucraine e russe appare in uno solo degli oltre cento documenti diffusi online: insomma, tutto il resto – tutto ciò che non è stato alterato rispetto all’originale – potrebbe essere vero. Per quanto riguarda la capacità dell’intelligence Usa di penetrare nell’apparato militare russo, prenderne coscienza non potrà che fare comodo al Cremlino. Intanto, Mosca e Kyiv si accusano reciprocamente di disinformazione: per i blogger russi pro guerra c’è lo zampino degli 007 occidentali, per l’Ucraina è un tentativo della Russia di minare l’imminente controffensiva nemica.