E’ stato prima aggredito e poi ucciso a coltellate Luciano Calzini, un italiano di 76 anni che ha perso la vita non lontano da Agadir. Secondo quanto ha fatto sapere il Consolato d’Italia di Agadir, la sera dell’11 maggio a Taghazout, un villaggio di pescatori sulla costa atlantica del Marocco, il gruppo di presunti assassini (con tutta probabilità una banda organizzata) si sarebbero recati nell’appartamento del pensionato. Una volta entrati, lo avrebbero costretto a seguirli in un luogo lontano dall’abitazione che si trova su un’area collinare.

Il pensionato ucciso ad Agadir soccorso dai passanti
Il 76enne, originario di Novara, è stato colpito prima alla schiena, poi all’addome e alla gamba. L’uomo, dopo essere stato soccorso da dei passanti, è stato immediatamente trasportato d’urgenza all’ospedale Hassan II di Agadir, dove è morto tra le 5 e le 6 della mattina successiva. La Gendarmeria reale ha immediatamente aperto le indagini, che sembrano abbiano già portato a degli indizi su alcuni dei sospettati. L’inchiesta è tutt’ora in corso.
Le indagini condotte con l’utilizzo di un drone
Sui presunti assassini vi sarebbe già una pista collegata: gli elementi sarebbero emersi anche grazie all’utilizzo di un drone. Gli agenti hanno trovato la casa della vittima completamente a soqquadro. Luciano Calzini, da circa 20 anni in Marocco, viveva in un’abitazione sull’altura di Aourir, che si affaccia sulla baia di Taghazout, la spiaggia dei surfisti marocchini. Il pensionato – come riportato da Rai news – era già stato preso di mira dagli abitanti per una sospetta storia di pedofilia. Nel 2021, fu vittima di un agguato a colpi di sassi contro le finestre della sua abitazione proprio perché sospettato di molestie nei confronti di un minore. Un fatto che aveva suscitato l’indignazione dei residenti della regione. Verso Calzini, che all’epoca dei fatti era stato sottoposto a interrogatorio, non era stata aperta nessuna indagine.