Peng Shuai, online una mail inviata alla federazione: potrebbe essere un falso

Redazione
18/11/2021

Inviata alla Wta e pubblicata sui social della tv di stato cinese la lettera non convince il numero uno della federazione. Cosa sappiamo sulla tennista scomparsa dopo le accuse all'ex vicepremier Gaoli.

Peng Shuai, online una mail inviata alla federazione: potrebbe essere un falso

Si infittisce il mistero attorno all’ex tennista Peng Shuai. La donna nelle scorse settimane aveva pubblicato sul proprio profilo Weibo, una sorta di Facebook cinese, un lungo post in cui accusava l’ex vicepremier Zhang Gaoli di averla costretta a rapporti sessuali non consenzienti. La lettera venne cancellata dopo mezz’ora e contemporaneamente venne innescata una gigantesca macchina della censura. Da allora di lei si è persa ogni traccia e anche i colleghi Naomi Osaka e il numero uno Novak Djokovic hanno lanciato un appello per avere dei ragguagli.

Il mistero della mail inviata da Peng Shuai alla federazione

Contattati dal capo della Women’s Tennis Association, Steve Simon, da Pechino hanno fatto sapere che la donna sta bene, ma rintracciarla tutt’oggi è impossibile. Per questo le rassicurazioni non convincono. Anzi, aumentano le preoccupazioni. Ad alimentarle anche una mail diffusa nelle scorse ore e inviata alla Wta, in cui la tennista, ex numero uno al mondo di doppio, smentirebbe totalmente le accuse. Il testo da molti è ritenuto un falso. «Il contenuto (del post) pubblicato non è stato da me confermato o verificato ed è stato reso noto senza il mio consenso. La notizia in quel comunicato, comprese le accuse di aggressione sessuale, non sono vere», si legge. Una ritrattazione di sana pianta, che ha insospettito Simon: «Solleva solo ulteriori dubbi sulla sicurezza», ha detto. Aggiungendo che: «Le voci delle donne devono essere ascoltate rispettate e non censurate». E che sull’accusa di violenza sessuale si «debba indagare con piena trasparenza».

Le sospette modalità con cui è stata diffusa la mail di Peng Shuai 

A destare perplessità sul testo diffuso dalla rete televisiva state cinese CGTN, le modalità: ossia uno screen, con tanto di cursore ben evidente in pagina. In pratica un comune documento Word, non rilanciato da altri media nazionali. È già capitato, inoltre, che in Cina numerose personalità di spicco scomparissero dalla circolazione, di solito uomini d’affari. Mai era successo, invece, a un’atleta. Naturalmente la celebrità del personaggio, capace in carriera di vincere Wimbledon e Roland Garros, ha acceso i riflettori e fatto discutere molto anche in patria, alimentando le proteste dei gruppi femministi uniti sotto l’hashtag #MeToo.