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Gli amputano parte del pene per un tumore, ma il cancro non c’era: indagato un urologo

Ad Arezzo il delicato caso che riguarda un uomo classe ’54 e un giovane medico che lo ha operato per una patologia che invece non c’era.

2 Marzo 2023 16:02 Redazione
Gli amputano parte del pene per un tumore, ma il cancro non c'era: indagato un urologo. Il 9 marzo l'udienza preliminare

Il prossimo 9 marzo, nell’aula del tribunale di Arezzo, di fronte al giudice Claudio Lara, ci sarà l’udienza preliminare per un’inchiesta che ha dell’incredibile. Un uomo nato nel 1954 ha fatto causa al suo urologo dopo un intervento chirurgico ricevuto a novembre 2018 all’ospedale San Donato di Arezzo. Durante l’operazione al paziente è stata asportata una porzione di pene per un tumore che, però, forse non c’è mai stato. A riportare la storia è il Corriere di Arezzo. Ciò che rischia il medico che ha eseguito l’intervento è un processo con l’accusa di lesioni gravissime. I legali del paziente spiegano che il tumore non ci sarebbe mai stato e non è evidenziato, infatti, dagli esami istologici.

L’avvocato del paziente: «Gravi ripercussioni permanenti»

Arezzo notizie riporta le parole del legale del paziente, l’avvocato Gianmarco Bianchi: «Dopo una visita dal medico curante, si era rivolto a uno specialista in urologia e, dopo una prima valutazione, si era deciso di operare di urgenza. Secondo il dottore ne andava della vita stessa del paziente». E da lì è scattata la rimozione di una porzione dell’organo sessuale maschile: «A seguito dell’intervento il paziente ha avuto gravi ripercussioni, anche permanenti: ha dovuto portare il catetere per tre mesi, non può avere più rapporti sessuali né fare pipì in posizione eretta».

Gli amputano parte del pene per un tumore, ma il cancro non c'era: indagato un urologo. Il 9 marzo l'udienza preliminare
Intervento chirurgico (Getty)

Mesi dopo l’intervento «le analisi hanno chiarito che era sifilide»

Il legale poi continua nel suo racconto e sottolinea come secondo lui non c’era alcun tumore. «I risultati degli esami istologici, successivi all’operazione, hanno chiarito che non c’era patologia tumorale. Soltanto mesi dopo l’intervento, nella primavera del 2019, analisi hanno chiarito che il paziente era affetto da un’infezione, la sifilide, che è stata poi opportunamente curata con antibiotici». Adesso si attende la discussione in Aula il prossimo 9 marzo, dopo che la procura di Arezzo aveva inizialmente chiesto l’archiviazione, ottenendo risposta negativa da parte dei legali. Due i filoni paralleli: un procedimento penale e una causa civile.

Gli amputano parte del pene per un tumore, ma il cancro non c'era: indagato un urologo. Il 9 marzo l'udienza preliminare
Intervento in sala operatoria (Getty)

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