Manca poco all’inaugurazione della 78esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia e il Lido è pronto ad accogliere i vip del grande schermo. Le star non si faranno attendere, tanto che già l’apertura si preannuncia piena di sorprese. L’1 settembre infatti Pedro Almodóvar, regista spagnolo ormai divenuto habitué dell’evento, aprirà la rassegna con Madres Paralelas, nuovo film con protagonista la sua musa Penelope Cruz, in passerella al fianco del cineasta.
Il progetto è stato al centro di una polemica, dopo che Instagram ne aveva censurato il poster che ritrae un capezzolo in primo piano e una goccia di latte che sgorga. Dopo le reazioni negative dei fan, il social si è subito corretto, dichiarando che sono consentite eccezioni alle regole sulla nudità quando sono inserite in un chiaro contesto artistico. Madres Paralelas racconta la storia di due donne single, Janis e Ana, ricoverate nella stanza di ospedale in attesa del parto. Le ore trascorse assieme saranno fondamentali per creare un legame indissolubile che le aiuterà ad affrontare tutte le difficoltà future. Il film vanta un cast quasi interamente al femminile.
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In attesa di vedere il nuovo lavoro del cineasta spagnolo, ecco una lista dei suoi dieci migliori film stilata dal Guardian.
Pedro Almodóvar, ecco i dieci migliori film
10. Gli Abbracci spezzati (2009)
Uscito nel 2009 con protagonista Penelope Cruz, Abbracci spezzati rappresenta un vero e proprio omaggio al mondo del cinema. In un incidente d’auto avvenuto quattordici anni prima, lo sceneggiatore Harry Caine (Lluís Homar) ha perso la vista e la donna amata, Lena (Penelope Cruz). Nonostante l’aiuto di amici e colleghi non riesce a liberarsi del ricordo. L’unica ancora di salvezza giunge quando ritrova e decide di terminare un film lasciato in sospeso. In concorso per la Palma d’oro a Cannes, Abbracci spezzati ricevette la nomination come “Miglior Film straniero” ai Golden Globe, senza aggiudicarsi il premio.
9. Volver (2006)
In questa commedia drammatica, due sorelle vivono tormentate dai segreti di famiglia, alcuni dei quali vengono messi a nudo dal fantasma della defunta madre, tornato dall’aldilà grazie a riti paranormali. Dato il vasto numero di sottotrame, secondo il Guardian è come imbattersi in un episodio di mezza stagione di una soap opera, ma i colori saturi, la solidarietà femminile e la deliziosa cucina spagnola contribuiscono a renderne piacevole la visione. Nel cast, Penelope Cruz (che ottenne la nomination come Miglior attrice protagonista agli Oscar) e Carmen Maura. Volver vinse due premi a Cannes e cinque Goya.
8. Tutto su mia madre (1999)
Pedro Almodóvar dirige un cast stellare composto da Penelope Cruz, Cecilia Roth e Marisa Paredes in Tutto su mia madre, dramma al femminile capace di vincere l’Oscar e il Golden Globe come Miglior film straniero. Una storia che intreccia la vita della protagonista Manuela, che ha dovuto superare il lutto della scomparsa del figlio 17enne, con quella di molte donne, alcune transessuali, fra dipendenze, prostituzione, malattie e drammi familiari.
7. Donne sull’orlo di una crisi di nervi (1988)
Protagonista di Donne sull’orlo di una crisi di nervi è ancora una volta Carmen Maura, qui accompagnata da Antonio Banderas. La protagonista è Pepa, doppiatrice cinematografica che viene lasciata dall’amante tramite un messaggio in segreteria telefonica. Decisa ad ottenere delle spiegazioni, la donna non si arrende e fa di tutto per rintracciarlo. Il progetto fu candidato agli Oscar come Miglior film straniero.
6. Il fiore del mio segreto (1995)
Maria Paredes interpreta la scrittrice di romanzi rosa Leo Macías, affetta da una crisi di mezza età. Il suo matrimonio si sta sgretolando ed è stanca di sfornare storie d’amore a buon mercato che non ricalcano la sua situazione nella vita reale. Ne Il fiore del mio segreto, Almodóvar rivisita il suo tema ricorrente in cui sono gli uomini a comportarsi male e le donne a lottare per farcela, mostrando forze e debolezze di entrambi. Ottima, come ricorda anche il Guardian, la colonna sonora di Alberto Iglesias, qui alla prima delle sue (finora) tredici collaborazioni con il regista spagnolo.
5. Parla con lei (2002)
Affascinante, emotivamente complesso e infinitamente preoccupante. Così viene definito dal Guardian il film del 2002 Parla con lei, dramma che racconta la vita di due uomini legati da forte amicizia e di una donna, amata da uno dei due. Fra matador e ballerine si dispiega una storia dal finale triste e cupo, mostrando come lutti e menzogne possano scuotere anche gli animi più forti e portarli a gesti solo all’apparenza insensati. Nominato agli Oscar nella categoria Miglior Film, Parla con lei riuscì ad aggiudicarsi la statuetta come Miglior Sceneggiatura originale e il Golden Globe come miglior progetto straniero.
4. La pelle che abito (2011)
Nel 2011 Pedro Almodóvar torna dietro la macchina da presa per dirigere Antonio Banderas nei panni di un chirurgo plastico che tiene prigioniera una giovane donna nella sua lussuosa villa. Flashback espositivi conducono lo spettatore attraverso un labirintico filo di stupri, vendette e desiderio. I temi ricorrenti nelle opere di Almodóvar sono tutti presenti, ma rimescolati per creare un film quanto più vicino possibile al genere horror.
3. Carne trémula (1997)
Ispirato al romanzo thriller/psicologico Carne viva di Ruth Rendell, Carne Tremula di Almodóvar ne rivisita la trama in chiave drammatica per raccontare la vita di cinque persone in cerca dell’amore nella calda Madrid. Il protagonista è Victor Plaza, giovane pieno di ottimismo, alla ricerca della donna con cui ha avuto la sua prima esperienza sessuale, cui si sente ancora profondamente legato. Javier Bardem e Penelope Cruz, felicemente sposati dal 2010, condividono qui la scena in una storia che racconta le difficoltà legate all’uso di droghe e alcool.
2. Julieta (2016)
Ispirato a tre racconti di Alice Munro, Julieta ripercorre il rapporto fra una madre e una figlia estranee fra loro ma legate indissolubilmente da ricordi che intrecciano in continuazione passato e presente. Come riporta il Guardian, si tratta di una corsa tortuosa ma emozionante, spinta da alcuni ispirati giochi di prestigio cinematografici e da una narrazione sicura e coinvolgente. Candidato alla Palma d’oro a Cannes, non riuscì ad aggiudicarsi la statuetta ottenendo comunque il plauso della critica.
1. Dolor y Gloria (2019)
Secondo il Guardian, il miglior film di Pedro Almodóvar è anche l’ultimo in ordine di tempo a essere uscito nelle sale. Si tratta di Dolor y Gloria che, come la maggior parte dei film di Almodóvar, incorpora molti dettagli autobiografici. Antonio Banderas (per la cui interpretazione ha vinto numerosi premi, tra cui quello di Miglior attore a Cannes) interpreta un regista anziano con problemi di salute debilitanti e un blocco creativo. L’incontro con Alberto, vecchio amico e amante, innesca un collage di ricordi fra infanzia, erotismo e droga. Nel cast anche Penelope Cruz che interpreta Jacinta, madre del protagonista nei vari flashback presenti nel film.