Ben 330 mila vittime minorenni in 70 anni. E quasi 3 mila preti pedofili. Sono i numeri del rapporto stilato in Francia dalla Commissione indipendente sugli abusi sessuali all’interno della Chiesa (Ciase) presieduta da Jean-Marc Sauvé, ex vicepresidente del Consiglio di Stato. L’obiettivo del lavoro durato tre anni era quantificare il fenomeno nel periodo che va dal 1950 al 2020, analizzandone le cause per mettere fine a questa piaga.
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Commissione Sauvé: tre anni di lavoro, 20 esperti, 500 pagine di rapporto
Con l’aiuto di una ventina di esperti – da psichiatri a sociologi, fino a storici, medici e esperti di diritto – Sauvé ha consegnato il rapporto finale di 500 pagine (con 1500 pagine di allegati) martedì 5 ottobre a Éric de Moulins-Beaufort, presidente della conferenza episcopale francese e a Véronique Margron, suora presidente della Conferenza dei religiosi e religiose di Francia (Corref) che commentando lo studio non ha esitato a denunciare «la banalità del male» all’interno della Chiesa. Finora solo le chiese cattoliche degli Usa, dell’Irlanda, della Germania, dell’Australia e dei Paesi Bassi avevano realizzato questo tipo di inchiesta. Ma in Francia la pubblicazione del Ciase è considerata un momento storico. Il rapporto squarcia il velo sulla portata del fenomeno, sulle sofferenze subite dalle vittime e sull’omertà che per decenni ha caratterizzato la Chiesa.
In Francia dal 1950 al 2020 le vittime di abusi sessuali consumati nell’ambiente della Chiesa sono state 330 mila
I numeri del rapporto, elaborato su un sondaggio svolto su un campione di 28 mila persone – parlano di 216 mila vittime minorenni di abusi commessi da uomini di chiesa in 70 anni che salgono a 330 mila se si considerano anche i laici. Lo studio stima che almeno 5 milioni e mezzo di francesi sarebbero stati vittime di abusi sessuali prima della maggiore età. Le violenze sessuali commesse all’interno della Chiesa rappresenterebbero così il 4 per cento del totale. La commissione ha ascoltato 243 vittime, ha esaminato 2819 testimonianze scritte e ha potuto studiare 1628 casi. Pare inoltre che all’interno della Chiesa, l’80 per cento delle vittime siano ragazzi, il 20 per cento bambine. Mentre in totale le percentuali si capovolgono: il 75 per cento delle vittime di violenza sono ragazzine e il 25 per cento ragazzi. La famiglia (comprendendo anche gli amici di famiglia) è l’ambiente in cui si è consumato il 50 per cento degli abusi su minori.
In 70 anni almeno 3 mila preti coinvolti
In 70 anni ci sarebbero stati almeno 3 mila preti coinvolti (dai 2900 ai 3900). Vale a dire una percentuale oscillante tra il 2,5 e il 2,8 per cento dei 115 mila sacerdoti allora in esercizio. Confrontando i numeri francesi con quelli di altri Paesi, si nota come la Francia abbia le percentuali di preti predatori sessuali più bassa (tra il 2,5 e il 2,8 per cento). In Germania la percentuale sale al 4,4 per cento, negli Usa al 4,8, in Australia del 7 per cento e del 7,5 per cento in Irlanda. Va però detto che gli studi si sono basati su metodi differenti, dunque l’interpretazione delle cifre va fatta con prudenza. La commissione ha diviso i 70 anni presi in esame in tre periodi. La maggior parte delle aggressioni nella Chiesa – il 56 per cento – si sono consumate tra il 1950 e il 1970; il 22 per cento tra il 1970 e il 1990 e un altro 22 per cento tra il 1990 e il 2020.
Pedofilia nella Chiesa, papa Francesco: «Esprimo la nostra vergogna»
Anche Papa Francesco, durante l’udienza generale della mattina del 6 ottobe mattina in Aula Paolo VI, ha commentato il rapporto sulla pedofilia della Chiesa in Francia: «Desidero esprimere alle vittime la mia tristezza, il mio dolore per i traumi che hanno subito e anche la mia vergogna, la nostra vergogna» per «la troppo lunga incapacità della Chiesa di metterla al centro della sua preoccupazione».