Sofia Goggia farà di tutto per esserci all’Olimpiade di Pechino. La sciatrice azzurra, che si è infortunata domenica scorsa nel SuperG di Cortina, rimediando «un trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con lesione parziale del legamento crociato, piccola frattura del perone e sofferenza muscolo tendineo», è stata sostituita come portabandiera da un’altra bergamasca, la snowboarder Michela Moioli. Ha però già cominciato la riabilitazione per poter essere di nuovo in pista nella discesa libera prevista per il prossimo 15 febbraio: l’obiettivo è difendere il titolo olimpico, conquistato a Pyeongchang nel 2018. Per riuscire nell’ennesima impresa, l’atleta si è affidata alla fede: «Se questo è il piano che Dio ha per me, posso solo accettarlo. Grazie a tutti», ha scritto sui social. Ma in attesa di sapere se Goggia si presenterà ai blocchi di partenza del Centro Nazionale Sci Alpino di Yanqing, ecco altri sette italiani da tenere d’occhio durante la rassegna a cinque cerchi, in programma in Cina dal 4 al 20 febbraio.
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Federica Brignone, supergigante azzurra
Milanese classe 1990 e valdostana d’adozione, Federica Brignone è figlia d’arte: sua mamma è infatti Maria Rosa Quario, ex sciatrice di livello internazionale che tra il 1979 e il 1983 vinse quattro gare di Coppa del Mondo. Lei ha già fatto decisamente meglio: i 18 i successi raccolti fin qui le sono valsi il record azzurro. Bronzo nello slalom gigante a Pyeongchang e vincitrice della Coppa del Mondo di slalom gigante nel 2020, in Cina punta tutto sul SuperG.

Dominik Paris, pronto a cantare l’inno di Mameli
Tra gli azzurri in Cina con ambizioni di vittoria c’è anche Dominik Paris. 32 anni, altoatesino della Val d’Ultimo, ha vinto la Coppa del Mondo di Super-G nel 2019, stesso anno in cui si è laureato anche campione mondiale ad Åre, in Svezia. Nel suo palmares quattro prestigiosi successi a Kitzbühel (Austria) e l’argento nella discesa libera a Schladming (Austria) 2013. Nel tempo libero canta in una band heavy metal: la speranza è Pechino possa essere la location ideale per una rivisitazione dell’inno di Mameli.
Dorothea Wierer, una medaglia nel mirino
Bella, innegabilmente. Ma soprattutto tanto forte, sugli di fondo come a mirare con la carabina. Dorothea Wierer è la stella indiscussa del biathlon azzurro. La 31enne di Brunico, nel suo curriculum vanta tre ori ai Campionati Mondiali e due Coppe del Mondo, più un alloro speciale: è stata la terza atleta in assoluto ad aver ottenuto un successo in tutti i sette formati di gara del biathlon, dopo i francesi Martin Fourcade e Marie Dorin. E poi ci sono i bronzi olimpici: entrambi nella staffetta mista, a Soci e Pyeongchang.

Michela Moioli, una portabandiera da podio
Insieme alla grande amica e Sofia Goggia e alla pattinatrice di short track Arianna Fontana, Michela Moioli è stata una delle tre medaglie d’oro azzurre di Pyeongchang. Campionessa olimpica in carica, come detto, sarà la nuova portabandiera dell’Italia a Pechino. Un incarico celebrato sui social. Qui, neanche a dirlo, il primo pensiero è stato rivolto alla sfortunata collega: «Il ruolo era tuo. Nella mia mente è come se tu mi stessi consegnando la bandiera. Ti prometto che onorerò il compito per te e tutti gli italiani», ha postato insieme a due foto con Goggia. La 26enne originaria di Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, dove il Covid ha picchiato duro, in piena pandemia condivise con la stampa il dramma di aver perso la nonna a causa del virus. In carriera, invece, ha vinto già tre edizioni della Coppa del Mondo, nel 2016, nel 2018 e nel 2020, dedicando l’ultimo successo proprio alle vittime della malattia.
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Arianna Fontana, regina dello short track
A 16 anni ancora da compiere, ai Giochi di Torino 2006 è stata l’italiana più giovane a vincere una medaglia alle Olimpiadi Invernali, bronzo nello short track. Portabandiera a Pyeongchang, dove ha vinto la gara dei 500 metri, vanta in tutto un oro, due argenti e cinque bronzi, spalmati su quattro Olimpiadi. Seconda azzurra più medagliata dopo Stefania Belmondo (10, sci di fondo), Arianna Fontana quattro anni dopo ha ancora i galloni della regina.

Dominik Fischnaller, simbolo dello slittino italiano
Anche nello slittino c’è una carta azzurra da medaglia: Dominik Fischnaller da Bressanone, classe 1993, veterano della squadra italiana di slittino. A 28 anni, è già ai suoi terzi Giochi Olimpici e vanta ben 51 podi in Coppa del Mondo. Potrebbe aggiungerne uno, ben più prestigioso, in Cina.

Federico Pellegrino, punto di riferimento del fondo
Campione del mondo nella sprint a Lahti 2017, vincitore di due Coppe del Mondo (dove vanta 27 podi) e di una medaglia d’argento olimpica a Pyeongchang. A quasi 32 anni, il valdostano Federico Pellegrino è il punto di riferimento del nostro sci di fondo. Il segreto della sua longevità, ha spiegato, è la sua compagna sprinter Greta Laurent, che gli sta dando quella tranquillità che serve per poter ambire ancora al massimo.