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Pechino 2022, gli Usa verso il boicottaggio diplomatico dell’Olimpiade cinese

L’ufficialità dovrebbe arrivare in settimana, motivata nelle continue violazioni dei diritti umani nel Paese. Intanto, la Federazione internazionale di tennis ha dichiarato che non annullerà i tornei nello Stato nonostante il caso Peng Shuai.

6 Dicembre 2021 11:35 Redazione
Il presidente Biden dovrebbe annunciare il boicottaggio diplomatico dell'Olimpiade cinese per le violazioni dei diritti umani nel Paese

Gli Usa sarebbero sempre più vicini al boicottaggio diplomatico dei prossimi Giochi olimpici invernali, in programma a Pechino. L’annuncio secondo quando riporta la Cnn dovrebbe arrivare già nel corso di questa settimana, quando il presidente Joe Biden comunicherà ufficialmente che nessun dirigente americano prenderà parte alla rassegna a cinque cerchi. La mossa, nelle intenzioni della Casa Bianca, vorrebbe avere il duplice effetto di mettere in difficoltà la Cina in materia di diritti umani e contestualmente consentire agi atleti a Stelle e strisce di prendere parte alla manifestazione. Si tratterebbe di un provvedimento altamente simbolico, in quanto alla luce delle restrizioni in corso e delle frizioni ricorrenti tra le due nazioni, indipendentemente dal boicottaggio, difficilmente si sarebbero visti alti funzionari statunitensi nel Paese del Dragone.

Gli Usa verso il boicottaggio delle Olimpiadi, la replica della Cina

Dall’altra parte il Global Times, organo di stampa controllato dalla Cina, aveva già fatto sapere lo scorso venerdì che difficilmente sarebbero stati invitati politici americani all’Olimpiade. Indiscrezione, alla quale Biden aveva replicato, affermando che avrebbe preso in considerazione l’idea di non mandare nessuno alla luce delle violazione dei diritti umani nello Xinjiang. Ma nella lista delle accuse non ci sono solo le discriminazioni contro la minoranza Uigura, spuntano anche le limitazioni delle libertà politiche di Hong Kong e l’aumento della pressione nei confronti di Taiwan, da sempre sostenuto dagli Stati Uniti. Il boicottaggio, con simili presupposti, potrebbe essere adottato anche da Australia e Canada. Minacce davanti alle quali, la Cina tramite il ministro degli Ester Zhao Lijian ha già risposto, facendo sapere che «qualora si verificasse la situazione adotterà contromisure risolute».

Caso Peng Shuai, la Federazione tennistica internazionale non annullerà i tornei in Cina

Non tutti, però, sembrano pensarla come gli Usa. La Federazione internazionale di tennis, al contrario della Wta, non annullerà i tornei in Cina. «Non possiamo punire un miliardo e mezzo di persone per il solo caso Peng Shuai», hanno dichiarato nel tentativo di giustificare la scelta. La decisione della Wta era arrivata la settimana scorsa, ora la Fit pare andare nella direzione opposta, spiegando di seguire la vicenda, ma di non pensare all’annullamento delle competizioni. «Da massimo organo mondiale di questo sport, siamo responsabili pure dell’attività di base, quindi non abbiamo intenzione di cancellare le partite».

‘It’s life of a tennis player that is in question here, so we, as the tennis community, need to stand together,’ Novak Djokovic said, after the Women’s Tennis Association suspended all tournaments in China over concerns about the wellbeing of Peng Shuai https://t.co/zUwfxb12cA pic.twitter.com/IyEgo4j95t

— Reuters (@Reuters) December 2, 2021

 

Parole, che riporta il Guardian, si sono aggiunte alla lettera della Federazione pubblicata negli scorsi giorni: «Siamo vicini ai diritti di tutte le donne. La condizione di Peng ci preoccupa e, sia in pubblico che in privato, adotteremo tutti gli sforzi necessari a porre fine nel modo migliore alla vicenda». Che non si tradurranno nella cancellazione delle partite.

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