La segretaria del Pd Elly Schlein si è presentata per la prima volta dall’elezione ai vertici del partito davanti ai giornalisti in una conferenza stampa. E tra i tanti argomenti toccati, compreso l’annuncio della sua partecipazione alla manifestazione di Milano il 25 aprile, l’argomento caldo diventa subito il termovalorizzatore di Roma. Sia perché il Pd ha deciso di votare contro l’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle, una mossa che rischia di spaccare ulteriormente i rapporti con Giuseppe Conte, sia perché sulla vicenda la segretaria dichiara che si tratta di «una scelta già fatta».

Schlein: «Scelta presa dall’amministrazione di Roma»
Schlein ha parlato per la prima volta del termovalorizzatore di Roma: «È una scelta che era già stata presa dall’amministrazione di Roma. Questo è successo ben prima che si insediasse questa segreteria. Non era oggetto del nostro programma per le primarie. A noi interessa oggi accompagnare l’amministrazione su tutto ciò che deve venire prima: un progetto di economia circolare. Come diminuire i rifiuti, aumentare la raccolta differenziata. Questa è l’idea. L’amministrazione ha già fatto una scelta». E sottolinea: «Immagino che voteremo contro agli ordini del giorno sul termovalorizzatore ma ciò non vuol dire che non continueremo a coltivare il dialogo con le opposizioni su una materia più vasta come quella del clima».
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La segretaria su Conte: «Pieno spirito di collaborazione»
Nonostante il voto contrario all’odg del M5S, Schlein parla dei rapporti con Giuseppe Conte senza alcuna remora: «Con il Movimento 5 Stelle c’è pieno spirito di collaborazione e la volontà di trovarci su alcune questioni fondamentali. Se si sta sui temi concreti si riesce a creare un filo che unisce piuttosto che le differenze. Abbiamo cercato di valorizzare tutto questo. Continueremo a coltivare lo spirito unitario, poi ci sono temi divisivi ma è normale. E comunque sono arrivata da un mese, non posso rispondere di ciò che è stato fatto».

Pnrr, Schlein: «Molto preoccupati»
Tra gli argomenti principali c’è anche il Pnrr: «Siamo molto preoccupati per l’attuazione del Piano. È un’occasione che il nostro Paese non può perdere. Siamo di fronte ai campioni mondiali di scaricabarile. Ma non regge, puntare ora il dito sui governi precedenti e fare dell’Ue un capro espiatorio. Continueremo a insistere e a chiedere che intenzioni ha il governo. Aspettiamo il ministro Fitto in aula. Abbiamo l’impressione che si siano persi mesi discutendo di governance». Schlein intende chiedere al governo «tempi e modifiche», ma anche offrire il proprio apporto: «Siamo pronti a sederci intorno a un tavolo. Sul Pnrr abbiamo un atteggiamento di stimolo e collaborazione». Ciò nonostante attacca: «Il Pnrr è una sfida che riguarda l’intero Paese e non possiamo mancare questo appuntamento. Non possiamo rischiare con i ritardi di non ricevere risorse fondamentali per il nostro paese. Noi viglieremo a fondo sulle percentuali da destinare alla transizione ecologica e la coesione territoriale».
Migranti e lavoro
La conferenza stampa prosegue e si parla di migranti. Schlein è immediata: «Continueremo a batterci contro l’abolizione della protezione speciale. Spero che Meloni si sia accorta di aver detto una bugia. Perché la protezione esiste in 18 Paesi e l’Italia non è l’unico. Continueremo a spingere sull’accoglienza diffusa. Anche in sede europea la destra pone le domande in modo sbagliato e contraddittorio. Mentre si discutono pacchetti al Pe, pare che i gruppi dei conservatori e quelli di Salvini stiano mettendo in discussione quei pur timidissimi sostegni all’Italia». E sul lavoro, poi, incalza: «Ci siamo opposti a questa guerra del governo contro i poveri. È una manovra che ha evitato lo scivolamento verso la povertà assoluta di un milione di persone. Non si può in questo momento fare a meno di uno strumento di sostegno al reddito. Il governo non parla mai della precarietà».