Con la direzione regionale del Partito democratico convocata a Roma venerdì prossimo parte la corsa per il cambio dei vertici dem sia nella Capitale sia nel Lazio. La nebbia però è ancora fitta sotto il cielo capitolino.
Crollano le quotazioni di De Biase, in pole restano Leodori e Foschi
Mentre sono crollate le quotazioni per la deputata e moglie dell’ex ministro della Cultura, Michela De Biase, «forte a Roma», come spiegano a Tag43, «ma meno radicata fuori dai confini della città», in pole position restano il franceschiniano doc Daniele Leodori per la segreteria regionale, e il coordinatore della mozione Schlein nel Lazio, Enzo Foschi, quale segretario di Roma. Non è ancora chiaro, tuttavia, se prevarrà l’ipotesi di una proposta unitaria con questo tandem. Il pacchetto, comunque, potrebbe non dispiacere ai bonacciniani, «a patto che», dice una fonte del Pd romano, «si raggiunga un accordo di ferro che salvaguardi l’operato del sindaco Roberto Gualtieri». Ammesso che pure i sostenitori di Schlein non si mettano di traverso. Come per la composizione della segreteria nazionale, infatti, anche sul territorio la leader dem dovrà fare i conti con una fetta consistente del partito che non condivide la linea dell’intesa unitaria perché, raccontano da queste parti, «è giusto che chi vince decida, senza scendere a compromessi».

I bonacciniani e Gualtieri potrebbero puntare su Antonella Melito
Quella di Leodori appare comunque una candidatura ben salda. Di certo, se alla fine fosse ufficializzata la sua corsa, il paradosso sarebbe quello di dar vita a una sorta di finta discontinuità. È vero, infatti, che il vicepresidente del Consiglio regionale ha sostenuto la corsa di Elly Schlein alla segreteria, ma lo è altrettanto che, da esponente di Areadem, confermerebbe la forza della corrente franceschiniana sul territorio (non a caso succederebbe a un altro fedelissimo dell’ex ministro della Cultura come Bruno Astorre, tragicamente scomparso il mese scorso). I giochi, come detto, restano aperti e la possibilità di optare per un segretario di Roma autonomo rispetto al primo cittadino rimane sul tavolo. In questo caso, dalle parti di Bonaccini e, quindi, di Gualtieri e del suo fedelissimo Claudio Mancini il nome su cui potrebbero puntare è quello della consigliera comunale Antonella Melito, vicina a Goffredo Bettini e sostenitrice del governatore dell’Emilia Romagna nella corsa al Nazareno. Nella maggioranza del Pd, invece, non si sbilanciano sui nomi. Lo fanno sul profilo: «Cosa significa un segretario di Roma autonomo? Vuol dire che avrà le mani libere su temi caldi quali bilancio, casa e welfare e in generale sulle vertenze».

Il Nazareno e l’incognita termovalorizzatore
Anche sull’inceneritore? Probabilmente sì, viene da ipotizzare. Anche perché se prima del congresso Pd la posizione dei contrari al termovalorizzatore capeggiati dall’esponente dem romano Marco Miccoli sembrava isolata, ora non è più così. Prova ne sono alcune scelte compiute a livello nazionale, in primis la delega all’Ambiente assegnata nella segreteria dem ad Annalisa Corrado, da sempre contro l’impianto, ma anche diverse prese di posizione, a cominciare da quelle di Sandro Ruotolo, altro membro dell’esecutivo Pd, contrario all’opera che sta a cuore al sindaco di Roma. Tutte mosse che, tra l’altro, hanno ridato fiato alle proteste. Proprio domani, davanti al Campidoglio avrà luogo, infatti, un sit-in promosso da Legambiente e al quale prenderanno parte diversi sindaci della cintura metropolitana. Una questione molto delicata in casa dem, come dimostra del resto il silenzio intorno alla posizione che il partito terrà tra mercoledì e giovedì a Montecitorio rispetto all’ordine del giorno del M5s collegato al decreto Pnrr che impegna il governo a opporsi a nuovi termovalorizzatori. La linea del Nazareno dovrebbe essere quella del no all’odg, una boccata d’ossigeno per il primo cittadino. Almeno fino a venerdì, quando, come detto, si riunirà la direzione regionale e sull’inceneritore della discordia potrebbero emergere distinguo rispetto alla posizione nazionale. «È possibile. Così come non è escluso», conclude la fonte dem di Roma, «che la partita rifiuti possa arricchire la lista dei candidati in corsa per la segreteria romana».