Il nuovo Pd guidato dalla segretaria Elly Schlein deve fare i conti con le parole di Vincenzo De Luca. Il governatore campano vuole restare in sella ancora a lungo e studia per il terzo mandato, mentre la nuova guida dei dem pensa al futuro e vorrebbe un ricambio generazionale. Tanto da decidere per il commissariamento del Pd Campania, ora guidato da Antonio Misiani. E c’è chi si chiede quale sarà il destino del governatore ma anche quello del figlio, Piero De Luca, deputato e uno dei vicepresidenti del gruppo parlamentare. Il presidente campano, intanto, punzecchia i vertici e annuncia che «dopo Pasqua ci saranno momenti di effervescenza e allegria».
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De Luca avverte: «Facciamo Pasqua e pastiere, poi ci sarà allegria»
Il governatore è intervenuto a margine della presentazione della mostra su Picasso al Mann e ha lanciato quello che suona come un avvertimento. «Abbiate fede», ha dichiarato, «vi ho promesso momenti di effervescenza e di allegria, facciamoci Pasqua e le pastiere e poi vedrete che ci ritroveremo». Una sfida lanciata ai vertici o solo qualche battuta in pieno stile De Luca? Sempre dopo la presentazione ha anche parlato di Matteo Renzi, ex segretario del Pd e nuovo direttore del Riformista: «Maledetto, si è piazzato. Pensavo lo offrissero a me il posto, mannaggia. Ho perso l’occasione».

Piero De Luca incontra i deputati dem
Intanto si muove anche il figlio di Vincenzo De Luca, il vice capogruppo Piero De Luca. Ieri l’incontro con quattro parlamentari dem, Andrea Orlando, Michela Di Biase, Marco Sarracino, Deborah Serracchiani, alla mostra Senza colpe, bimbi in carcere, al Pan. Non ha rilasciato però dichiarazioni. Proprio la vicinanza a Orlando e Sarracino, però, ha aperto le porte a un’idea, l’indiscrezione per cui Piero De Luca starebbe tentando di accreditarsi alla nuova segreteria.

Rosetta D’Amelio: «Io non subalterna a nessuno»
E intanto parla anche Rosetta D’Amelio, che prima del commissariamento era l’unica candidata per la segreteria nel Pd campano: «Sono una persona autonoma, non subalterna a nessuno. Si è voluto costruire ad arte l’idea che io fossi deluchiana per far intendere la volontà di De Luca di mettere la mani sul partito della Regione. Si poteva procedere con l’elezione del segretario regionale, anche se c’era un problema a Caserta. Ha prevalso il volere di Roma, con l’avallo di molte persone qui a Napoli, quelle che hanno sostenuto la mozione Schlein, ma anche una parte di bonacciniani».