Mario Draghi va negli Stati Uniti? E Stefano Patuanelli entra da McDonald’s, nella romana piazza di Spagna. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha varcato la soglia del locale per intervenire all’incontro di Qualivita e Origin Italia e Consorzi di tutela, per la presentazione della nuova iniziativa My selection con prodotti Dop e Igp italiani, in collaborazione con Joe Bastianich. Patuanelli ha parlato di Pnrr, la cui riuscita «si misura non tanto sulla capacità di spesa ma se alla fine del percorso avremo risolto le fragilità del comparto. Sul Pnrr il piano per l’agricoltura prevede poche misure ma di spessore, in particolare su agrisolare, filiere e acqua. Nel 2026 immagino un’agricoltura che abbia colto la sfida della qualità e del mercato, avendo accresciuto la capacità di aggregazione delle imprese e di trasferimento tecnologico e dell’innovazione anche alle Pmi». Per l’edizione My Selection sono state acquistate circa 580 tonnellate di prodotti certificati: 111 tonnellate di Asiago Dop, 42 di Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp 14 di Aceto Balsamico di Modena Igp 400 di Montasio Dop e 14 di purea di Mele Alto Adige Igp. Ogni anno McDonald’s acquista oltre 100 mila tonnellate di prodotti provenienti dalla penisola, con un investimento diretto di quasi 240 milioni di euro; una crescita che, rispetto al 2020, si traduce in +20 per cento di investimenti nell’agroalimentare italiano. «Confermiamo il nostro impegno e interesse nell’investire sull’agroalimentare made in Italy, certi che qualità e italianità siano da un lato la chiave giusta per rispondere alle richieste dei nostri clienti, e dall’altro una via solida attraverso cui contribuire alla crescita della filiera» ha detto, in occasione della tavola rotonda con Qualivita, Origin Italia e Consorzi di tutela, Dario Baroni, ad di McDonald’s Italia.

Martina Stella sbarca a Terracina
Che ci fa Martina Stella a Terracina? Ha sfidato la pioggia, e insieme a più di 500 persone è intervenuta al cocktail di inaugurazione del nuovo ambulatorio di medicina estetica situato all’interno di Analysis, un centro specialistico che abbraccia più di 20 branche mediche e divenuto nel tempo punto di riferimento per la lettura e refertazione del Breath test. Stella era la “special guest” dell’evento organizzato dalla pr ed event manager Ezia Modafferi, oltre all’attrice Jane Alexander. Stella era in mezzo alle tecnologie Alma Lasers, pioniere delle tecnologie ottiche, a radiofrequenza e a ultrasuoni che hanno rivoluzionato la lotta contro gli inestetismi. Anche da Roma arrivano a Terracina vip famose per l’epilazione laser, i trattamenti per la rimozione dei capillari, il ringiovanimento del viso. E poi BeautiFill, il trattamento che preleva il grasso in eccesso con il laser e lo reinietta nel corpo per ricreare i giusti volumi. Non mancano i personaggi famosi che prenotano il servizio per la rimozione dei tatuaggi.
Fonografici, una voce che non viene ascoltata
«La sfilata di Facebook presso le istituzioni e i rappresentanti del made in Italy non paga i conti dei produttori discografici italiani». Questo il messaggio provocatorio di Sergio Cerruti, presidente di Afi, l’associazione dei fonografici, dopo la visita del fondatore di Facebook e ad di Meta Mark Zuckerberg con le più alte istituzioni
italiane per promuovere la nascita del nuovo Metaverso, chiedendo uno sforzo congiunto tra l’azienda, il mondo politico e la società civile. Per Cerruti è «un’istanza che suona familiare anche a noi che da ormai troppo tempo chiediamo alla politica tutela proprio nei confronti di quelle piattaforme, come Facebook, che godono del cerimoniale e di attenta considerazione da parte delle nostre istituzioni, sebbene le stesse siano consapevoli dei danni economici che provocano a parte dell’industria musicale italiana». Sottolineando che «le aziende discografiche italiane non solo non vengono ricevute ma fino a oggi non sono state neanche ascoltate» dai vertici istituzionali.

Gli induisti puntano all’8 per mille
Assistenza e sostegno a chi ha operato per arginare l’emergenza sanitaria, laboratori gratuiti per i bambini rimasti in isolamento durante la pandemia, programmi di supporto per la riabilitazione dei detenuti, iniziative culturali e interreligiose all’insegna del dialogo. Sono solo alcune delle azioni messe in campo dall’Unione Induista Italiana con i fondi dell’8 per mille per l’anno 2020, secondo il rendiconto che rende pubblica la destinazione dei fondi ricevuti grazie alle firme dei contribuenti. Fino al prossimo 8 luglio è on line la nuova campagna per destinare l’8 per mille della dichiarazione dei redditi all’Unione Induista Italiana. «Non bisogna essere induisti per firmare per l’Unione Induista», spiega Hamsananda Giri, vicepresidente dell’Unione Induista, «in Italia siamo una piccola realtà ma che porta grandi novità con valori millenari, di una cultura plurale e non violenta che ha nel proprio Dna il sentimento ecologista. Per questo i temi che affrontiamo nella campagna come non violenza, ecologia, dialogo, spiritualità, diritti degli animali, li sentiamo come nostri, da sempre». Dal 2014 l’Unione Induista, forte dei circa 180 mila fedeli presenti nel nostro territorio, molti dei quali di cittadinanza italiana, partecipa alla ripartizione dei fondi dell’8 per mille. Nei primi cinque anni ha raccolto, grazie alla firma dei contribuenti, oltre 7,6 milioni di euro, con i quali ha potuto finanziare, organizzare e realizzare centinaia di progetti a carattere sociale in diversi ambiti.