Oggi 30 dicembre 2022 compie 76 anni la poetessa del rock, Patti Smith, che con la sua voce rabbiosa, febbrile e graffiante ha incarnato una delle figure femminili più dirompenti della storia del rock. Cantautrice e pasionaria politica, è esplosa negli Anni 70, in una New York centro della rivoluzione culturale dell’epoca, scrivendo pagine importanti della musica, prima di un lungo silenzio e del ritorno sulla scena a metà degli Anni 90. Una figura mitica e mistica, Patti Smith: ripercorriamo la sua carriera.
Dai reading poetici al rock, con dischi iconici
Nata a Chicago il 30 dicembre 1946, si trasferì con la famiglia prima in Pennsylvania e poi nel New Jersey. Appassionata di musica, dopo il diploma iniziò a lavorare in una fabbrica di giocattoli. Nel 1967, dopo aver dato alla luce una figlia poi data in adozione, andò a vivere a New York, dove avviò una tormentata relazione con il fotografo Robert Mapplethorpe, barcamenandosi nel frattempo tra vari lavori. La sua prima volta su un palco nel 1971, durante un reading poetico in una chiesa della Grande Mela, affiancando il chitarrista Lenny Kaye. Dopo aver collaborato con alcuni gruppi e musicisti, nel 1974 esordì nel mondo della musica, registrando con la sua band il primo EP Hey Joe/Piss Factory, a cui l’anno seguente fece seguito l’album Horses: il disco le valse subito un’enorme fama nel circuito underground americano e, oggi, è considerato una pietra miliare del rock (con sfumature che anticipavano il punk). La foto di copertina, scattata da Mapplethorpe, è una delle più iconiche della storia della musica.

Il ritiro dalle scene all’apice del successo
Seguirono poi Radio Ethiopia (1976), Easter (1978), di cui fa parte la famosissima Because the Night (scritta con Bruce Springsteen), e Wave (1979). Dopo un trionfale tour italiano, con date a Bologna e Firenze entrambe davanti a 70 mila spettatori, Patti Smith all’apice del successo annunciò a sorpresa il suo ritiro dalle scene e sposò il chitarrista degli MC5 Fred “Sonic” Smith, da cui ha poi avuto due figli. La sacerdotessa maudite del rock rimase “in silenzio” fino al 1988, anno del disco Dream of Life, di cui fa parte un altro dei suoi grandi successi, People Have The Power. Seguì un periodo travagliato, segnato dalle morti dell’ex Mapplethorpe e del marito. Spronata da diversi colleghi e amici a tornare sulle scene, nel 1996 pubblicò l’album della rinascita Gone Again, seguito a stretto giro da Peace and Noise.

Musicista, poetessa e pasionaria politica
Attivista e fonte di ispirazione per numerosi musicisti, Patti Smith da allora ha pubblicato altri quattro album: Gung Ho (2000), Trampin’ (2004), Twelve (2007) e Banga (2012), tutti caratterizzati da testi profondi e mai banali, spesso di denuncia. Nel frattempo ha pubblicato più di 20 libri, la maggior parte contenenti poesie e testi di canzoni. «Ho avuto il privilegio di crescere in un periodo di rivoluzione culturale. E la musica ne è stata una componente. Forse non sono stata altro che una pedina, ma sono contenta, comunque, di aver contribuito a cambiare qualcosa». Curiosità: il 10 dicembre 2016 ha partecipato alla cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Letteratura sostituendo l’amico Bob Dylan, impossibilitato a partecipare per via di altri impegni.
Tag43 vi dà il buongiorno con Because the Night, uno dei suoi brani più celebri.