In diversi paesi del mondo domenica 24 aprile 2022 si festeggia la Pasqua ortodossa, una delle festività religiose più importanti dell’anno per i fedeli che celebra la gioia della rinascita e della Risurrezione di Cristo: vediamo cos’è e perché ha una data diversa da quella cattolica.
Pasqua Ortodossa: perché ha un data diversa
L’evento, molto simile a quella che i cattolici hanno festeggiato una settimana prima, ricorre il 24 aprile perché la chiesa ortodossa segue il calendario giuliano e non quello gregoriano per identificare la data. Nello specifico, sia per gli ortodossi che per i cattolici il giorno della resurrezione cade la domenica successiva alla prima luna piena dall’equinozio di primavera. Ma, facendo riferimento a due calendari differenti, per i cattolici la Pasqua può cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile, per gli ortodossi tra il 4 aprile e l’8 maggio.
Pasqua Ortodossa: dove si festeggia
Sono diversi i paesi in cui si festeggia la Pasqua ortodossa. Oltre all’Ucraina, dove purtroppo quest’anno le chiese rimarranno chiuse durante il coprifuoco, la ricorrenza è celebrata in Russia (il presidente Vladimir Putin ha diffuso una sua fotografia che lo ritrae mentre partecipa alla messa di mezzanotte), Romania, Cipro, Bulgaria, Macedonia, Grecia e Libano.
Pasqua Ortodossa: le tradizioni
Non ci sono grandi differenzi tra le festività cattolica e ortodossa. Anche per la seconda chiesa, la Settimana Santa inizia con la Domenica delle Palme (che però viene chiamata domenica dei salici). Durante i giorni che precedono la Pasqua, i fedeli sono soliti praticare un digiuno più severo che prevede la rinuncia ad alimenti come carne, latte, pesce e olio vegetale. Il giovedì santo si celebra l’Ultima cena e a casa vengono preparate e colorate le tradizionali uova pasquali.
Il venerdì è riservato alle liturgie (al mattino si leggono le Ore mentre nel primo pomeriggio inizia la “compieta santa” per ricordare la morte di Gesù e la sua Deposizione), il sabato iniziano i festeggiamenti e a mezzanotte si accende il cero e si segue la croce portata in processione. Quando si sentono le campane suonare a festa, la tradizione prevede che ci si abbracci per tre volte.