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Good Morning, Afghanistan

Parwana, la sposa bambina torna a casa

Il padre l’aveva venduta a un 55enne a soli 9 anni. Un’inchiesta della CNN e l’intervento di una non profit l’hanno salvata da un destino di sofferenze. Regalandole una nuova vita.

3 Dicembre 2021 15:293 Dicembre 2021 15:51 Redazione
la storia di parwana la sposa bambina tornata a casa

Quella di Parwana Malik è la storia di una bambina afghana di 9 anni che, grazie all’attivismo della comunità internazionale e all’intervento di una onlus, potrà continuare a vivere la sua infanzia. Lo scorso mese, Malik e un gruppo di coetanee erano state vendute dai padri a uomini adulti che, per una bambina-sposa, avrebbero corrisposto loro una somma di denaro utile alla sopravvivenza della famiglia, messa in ginocchio dalle ristrettezze economiche. Grazie a un’inchiesta pubblicata lo scorso novembre dalla CNN, che aveva avuto l’autorizzazione a filmare in diretta la compravendita della minorenne, il caso si è diffuso ovunque. E, tra proteste e contestazioni, è riuscito ad avere il suo lieto fine. Parwana è stata restituita alla famiglia dopo due settimane e, tramite la non profit americana Too Young To Wed, è stata messa in salvo assieme alla madre e ai fratelli. Pronta a iniziare un nuovo capitolo della sua vita e a studiare con passione per diventare una dottoressa.

Venduta per sopravvivere alla povertà

«Sono davvero felice», ha dichiarato alla testata americana durante il viaggio che l’ha portata nei dintorni di Herat, dove ora abita, «l’associazione mi ha salvato perché mi ha permesso di sbarazzarmi da mio marito, un uomo molto più vecchio di me». Quando il papà, Abdul Malik, aveva deciso di ‘barattarla’ con un acquirente di 55 anni in cambio di soldi, pecore e una terra da coltivare (per un totale di 200mila afghani, oltre 2mila dollari), lo aveva implorato di non farlo perché avrebbe tanto voluto continuare ad andare a scuola. Ma neppure le sue lacrime erano riuscite a convincerlo a mettere in discussione quella scelta così estrema. Decisione che, a quanto raccontato dagli altri familiari, aveva preso da solo. «Ero terribilmente arrabbiata con lui, ho provato a ostacolarlo, ero disperata», ha raccontato la madre, Reza Gul, «ma ogni volta che provavo a contraddirlo mi diceva che non avrebbe potuto fare altrimenti, che quella era l’unica strada da percorrere». Il compratore, un certo Qorban, aveva raccontato ai giornalisti che quelle sarebbero state le sue seconde nozze e che avrebbe trattato bene Parwana, mettendola a suo agio. La versione riportata dalla bambina nelle visite al campo profughi dove viveva, però, raccontava tutt’altro. «Mi maltrattavano, mi riempivano di brutte parole, mi svegliavano all’alba e mi costringevano a lavorare», ha spiegato, «Non volevo più rimanere lì».

Nine-year-old Parwana Malik's father sold her to a 55-year-old man to keep his other family members alive and fed. The future of many Afghan girls like her is shrouded in uncertainty.
#Afghanistan #AfghanistanCrisis #TalibanRegime #afghanistanwomen #HumanRights pic.twitter.com/Izcbj9EZ1p

— Mumtaz Ali Yousafzai (@MumtazReal) November 2, 2021

Una nuova vita grazie a Too Young To Wed

Il riscontro mediatico successivo all’uscita del reportage ha trascinato Qorban al centro delle polemiche, costringendolo, almeno secondo quanto detto dalla famiglia, a sparire dai radar. Lo stesso trattamento è stato riservato anche al padre della minorenne che, di intervista in intervista, sembrava cambiare continuamente i particolari della vicenda perché vittima dei sensi di colpa e della vergogna. Adesso deve restituire al compratore ogni singolo centesimo ma non può farlo perché ha usato i proventi della vendita per saldare una serie di debiti accumulati in passato. Intanto, Parwana e i suoi cinque fratelli, dopo un lungo viaggio, sono arrivati in un hotel e, successivamente, sono stati trasferiti in una casa nelle vicinanze. Il primo, vero appartamento dopo anni trascorsi in una tenda di fortuna nel campo di Qala-e-Naw, nella provincia di Badghis. «Ci sentiamo al sicuro qui», ha aggiunto commossa Reza Gul, «I miei bambini sono contenti, mangiano bene, giocano e, finalmente, sorridono». Rimarranno nell’alloggio per tutto l’inverno e saranno supportati dai volontari dell’ente benefico, che si occuperanno di aiutare economicamente anche il capofamiglia. «Parwana è salva e questo mi rende felice», ha detto l’uomo, «Sono grato a Too Young To Wed e agli sforzi che stanno facendo per darci una mano».

EXCLU @amcoren – « Je suis vraiment heureuse. L’association m'a débarrassée de mon mari, il est vieux. »

La jeune mariée de 9 ans Parwana Malik, est sauvée et mise en sécurité dans la province du Hérat en Afghanistan : https://t.co/VxG8UPKCGi pic.twitter.com/MozLosJ4im

— CNN France (@CNNFrancePR) December 3, 2021

L’Afghanistan nella morsa della povertà

Il caso dei Malik non è un unicum. In Afghanistan, infatti, sono diverse le famiglie che, soffocate dalla povertà, ricorrono a misure così drastiche. Dopo la presa del potere da parte dei Talebani la situazione è notevolmente peggiorata, soprattutto per le donne. Che, secondo l’attivista Mahbouba Seraj, devono aspettarsi il peggio. «Questo, purtroppo, è solo l’inizio. Tra fame, temperature rigide, indigenza e ignoranza, saranno le ragazze a pagare il prezzo più caro. Coi loro corpi e con le loro vite», ha ribadito, «Nei matrimoni di questo genere, è la disperazione a prevalere. C’è il peso degli abusi e degli obblighi che, talvolta, spingono ragazzine di nove, dieci anni a rimanere incinte e morire di parto perché il loro corpo non è in grado di reggere». Ecco perché le organizzazioni non governative reclamano a gran voce l’aiuto dei governi internazionali: «Servono fondi, serve liquidità per garantire il funzionamento dei servizi essenziali e trovare soluzioni in grado di garantire agli afghani quel che serve per sopravvivere», ha concluso Mawlawi Baz Mohammad Sarwary, capo della direzione culturale di Badghis, «Bastano impegno e azioni coordinate per evitare il collasso di un Paese che rischia di arrivare al limite».

Tag:afghanistan
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