Parrocchie accorpate a Comacchio, il vescovo di Ferrara contestato e scortato dai carabinieri
La riunione tra Gian Carlo Perego e alcuni esponenti del consiglio pastorale termina con un'aspra protesta. Il monsignore ha dovuto lasciare il confronto scortato dalle forze dell'ordine.
Il vescovo di Ferrara, Gian Carlo Perego, ha dovuto ricevere il sostegno della scorda dei carabinieri per uscire dalla sala dell’asilo accanto al duomo. Tutto è nato a Comacchio, a causa del nuovo piano delle parrocchie fortemente voluto dalla Chiesa ferrarese. Perego lunedì sera ha tenuto una lunga riunione con i componenti del consiglio pastorale e del consiglio economico parrocchiali. Ma ciò che è stato deciso non è piaciuto ai partecipanti. Gli animi si sono riscaldati, a causa anche delle feroci polemiche dei giorni precedenti, per la scelta di accorpare le parrocchie di Santa Maria in Aula Regia e del duomo/Santo Rosario.

Perego accolto con uno striscione
Già dal suo arrivo al duomo, il vescovo Gian Carlo Perego è stato accolto con uno striscione che preannunciava la pioggia di critiche. «La Madonna deve continuare a benedire i nostri bambini», hanno scritto i comacchiesi. Durante la riunione, poi, sono volate parole grosse ed è stato allora che il monsignore ha dovuto richiedere l’aiuto delle forze dell’ordine. La scorta gli ha permesso di raggiungere la propria auto e dirigersi verso Ferrara, lasciando Comacchio.
Il sindaco di Comacchio al fianco dei cittadini
La protesta sembra tutt’altro che vicina alla sua fine. I cittadini di Comacchio promettono battaglia e lamentano un mancato confronto reale sul tema. «Non ci hanno ascoltati, la decisione presa senza consultarci. Per il momento non daremo più soldi alla chiesa. Ci possono raccontare quello che vogliono, ma la realtà è che per loro è solo una questione economica mentre noi ci abbiamo sempre messo il cuore. E allora no, non avranno i nostri soldi», dichiarano, come riporta Repubblica. Al loro fianco anche il sindaco Pier Luigi Negri: «L’invito è dunque quello di dare comunque le offerte alla nostra chiesa dei Cappuccini, ai frati che ci sapranno ascoltare. Comacchio non merita di essere trattata così, noi siamo Fedeli con la lettera maiuscola». E ora è stata scritta anche una lettera a Papa Francesco per chiedere aiuto.
