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Prendi il trolley e scappa

In parlamento si respira già aria di ferie, anche se le vacanze ufficiali scattano solo ad agosto. A Montecitorio tutti a casa già dal mercoledì. Mentre a giugno l’assemblea di Palazzo Madama si è riunita solo nove volte.

1 Luglio 2021 17:261 Luglio 2021 17:32 Luca Di Carmine
in parlamento aria di ferie.

Sarà il caldo estivo, la voglia irrefrenabile di farsi un tuffo al mare o forse semplicemente di lasciare la calura romana. Fatto sta che tra i corridoi del Parlamento si respira sempre più aria di ferie. Le vacanze ufficiali scatteranno la prima settimana di agosto, ma quatti quatti molti le stanno anticipando. Tra Montecitorio e Palazzo Madama è difficile vedere aule piene di onorevoli al lavoro. Sì, deputati e senatori si lamentano di essere poco coinvolti dal governo, relegati al ruolo di schiaccia-bottoni avendo fra le mani soprattutto decreti da trasformare in leggi, arrivati pronti e confezionati da Palazzo Chigi. Ma l’indignazione dura il tempo di un’alzata di spalle.

Alle 16 del mercoledì alla Camera scatta il rompete le righe

Tra un lamento e l’altro, alla Camera, fin dall’inizio di giugno, il mercoledì pomeriggio è già il momento del “rompete le righe”. Ammesso che a qualcuno interessi (c’è chi si dilegua ben prima), finito il question time, intorno alle 16, ognuno è libero di afferrare il trolley e scarrozzarlo in direzione stazione o aeroporto. Tutt’al più ci si dedica a qualche avvincente dibattito sulle statue di Colombo nel Stati Uniti e poi tutti a casa, in orario per l’aperitivo. Per gli onorevoli il weekend comincia a metà settimana, perché il giovedì non ci sono sedute. In tutto il mese di giugno, a Montecitorio, non sono mai state previste, come testimoniano i resoconti parlamentari. Si dirà: il venerdì mattina è dedicato alle interpellanze a risposta urgente. Vero. Peccato sia un rito che riguarda pochissimi intimi, un manipolo di intrepidi. E comunque, sia chiaro, l’orario non va oltre le 11.30, esagerando si tracima alle 12. Una settimana corta, che più corta non si può. E gli altri giorni? Generalmente il lunedì ci sono le discussioni generali sui provvedimenti, che offrono spesso lo spettacolo di un’Aula spettrale, semideserta. Non c’è il rischio del taglio della diaria previsto nel caso di assenza alle votazioni. Allora la maggioranza resta a casa.

Al Senato l’ultima seduta è stata il 24 giugno, la prossima sarà il 6 luglio

Insomma, un giorno e mezzo di lavoro alla settimana al massimo è ritenuto più che sufficiente. Per carità, ci sono i lavori in commissione. Ma pure in questo caso non risultano alle cronache deputati inchiodati per ore sugli scranni. Oggi, per dire, si sono riunite solo quattro commissioni permanenti su un totale di 14. Insomma, a Montecitorio non c’era proprio la folla delle grandi occasioni. E così, forse per non dare nell’occhio, al Senato si segue lo stesso modello. In tutto il mese di giugno, l’assemblea si è riunita la bellezza di nove volte. L’ultima seduta risale al 24 giugno. La prossima è in calendario martedì 6 luglio, dalle 16.30, quando la presidente, Alberti Casellati, comunicherà il calendario dei lavori. Certo, da Palazzo Madama tengono a far sapere che «la settimana dal 28 giugno al 2 luglio» era «riservata ai lavori delle commissioni con particolare riferimento ai decreti-legge nn. 79 e 80 (Assegno temporaneo e Rafforzamento pubbliche amministrazioni e giustizia)». Insomma, era davvero troppo prevedere che in quei giorni si potesse, magari, prevedere una discussione sui uno dei tanti disegni di legge che giacciono nei cassetti. Del resto con questo caldo è un lavoraccio restare troppo tempo nei Palazzi.

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