Sarebbero 130 i deputati del Parlamento europeo attualmente in carica finiti nel mirino di una nuova inchiesta condotta da Le Soir. Il tema è ancora una volta le pressioni provenienti da Paesi esteri su istituzioni europee attraverso soggiorni pagati agli europarlamentari. Secondo il quotidiano belga, stavolta non ci sarebbe il Qatar ma anche India, Azerbaijan, Russia, Venezuela, Taiwan, Cina, Barhein, e perfino Stati Uniti. Tra i gruppi parlamentari maggiori, invece, quello di Fratelli d’Italia. I soggiorni sarebbero regolari, ma rendicontati con molto ritardo e utilizzati, secondo l’inchiesta, come strumento di influenza per far sì che tornando a Bruxelles i deputati potessero far cambiare opinione su determinati aspetti delle proprio politiche.

L’India è il Paese con più soggiorni offerti
L’India sarebbe il Paese che ha offerto il maggior numero di soggiorni. Si parla di 30 viaggi complessivi per un totale di 117 notti offerte. Secondo Le Soir, dietro questi numeri si nasconde il lobbista Madi Sharma, il tramite scelto dal governo indiano per fare da punto d’incontro tra Narendra Modi, il premier dell’India, e le istituzioni. 115, invece, le notti offerte in due anni da Israele. Poi gli Emirati Arabi. In quest’ultimo caso si parla di 61 notti, con cui i Paesi del Golfo hanno tentato di stabilire un contatto con Bruxelles. E tra gli Stati citati in questa sorta di classifica ci sono anche la Russia, il Venezuela, Taiwan, gli Usa, il Barhein e la Cina.
L’Ecr è il gruppo con maggior numero di viaggi
Su 130 europarlamentari coinvolti, il maggior numero proviene da Ecr, il gruppo dei conservatori e riformisti di cui fa parte anche Fratelli d’Italia. Recordman il tedesco dei Verdi, Reinhard Butikofer, che ha girato il mondo toccando tredici Paesi diversi, tra cui quelli asiatici e l’Australia. Bisognerà capire adesso se sui viaggi citati da Le Soir si aprirà un’ulteriore inchiesta di Bruxelles, come accaduto nel caso Qatargate.
