Ennesimo, clamoroso successo per la nazionale italiana alle paralimpiadi di Tokyo. Nei cento metri femminili categoria t63 il podio si è completamente tinto d’azzurro. A vincere l’oro e centrare il record del mondo, con il tempo di 14” e 11 è stata Ambra Sabatini, dietro di lei si sono posizionate Martina Caironi 14”46 e Monica Contraffatto, 14”73. «Vincere è fantastico, ma un podio a tre era inimmaginabile», ha detto la neo campionessa. In realtà buone sensazioni erano già emerse in occasione della semifinale, quando prima Sabatini aveva chiuso in 14”39 battendo l’ennesimo primato mondiale e nel giro di qualche minuto, nella batteria successiva, Caironi l’aveva ulteriormente abbassato di due centesimi. Un dualismo corretto e importante per entrambe come ha sottolineato Caironi nel dopogara ai microfoni di Rai Sport: «Ambra per me è stata fondamentale nell’ultimo anno. Senza di lei probabilmente non sarei stata in grado di tirare fuori tutto quello che avevo dentro e che nemmeno io sapevo ci fosse».
Che Grande! It’s an all Italian podium AND a new World Record!
Ambra Sabatini wins the Women’s 100m T63 with a World Record time of 14.11 seconds#Gold Ambra Sabatini #ITA #Silver Martina Caironi #ITA #Bronze Monica Contrafatto #ITA #ParaAthletics #Tokyo2020 #Paralympics
— Paralympic Games (@Paralympics) September 4, 2021
Sabatini, Caironi e Contraffatto: chi sono le campionesse azzurre
Classe 2002, di Livorno, Sabatini è in forza al gruppo sportivo delle fiamme gialle. Sono rispettivamente di Alzano Lombardo, Bergamo, e Gela, invece, Martina Caironi e Monica Contraffatto, diventate fonte di ispirazione l’una per l’altra. Caironi, 31enne, perse la gamba in seguito a un incidente in moto, ma nell’atletica scoprì una seconda vita, vincendo l’oro prima Londra e poi a Rio de Jainero. A lei guardò con ammirazione Contraffatto quando decise di scendere in pista provando a bissarne i successi. Un colpo di mortaio, 9 anni fa, durante una missione di pace in Afghanistan le costò l’amputazione della gamba. Nei giorni in ospedale, le imprese della connazionale ai Giochi parolimpici londinesi furono stimolo per non farsi sopraffare dalle avversità. Oggi, come in Brasile, sono insieme sul podio.