Duro scontro verbale ieri sera tra Matteo Bassetti e Gianluigi Paragone. Il ring, prendendo a prestito una metafoa pugilistica, è stato quello di Non è l’Arena, il programma condotto da Massimo Giletti su La7 e in onda ogni mercoledì in prima serata. Al culmine del diverbio, il professore, fortemente stizzito, ha abbandonato il collegamento con la trasmissione. Una scelta dovuta alle parole, evidentemente ritenute inaccettabili, rivolte dal leader di Italexit al medico. In sostanza, Paragone ha avanzato dubbi circa la posizione ricoperta da Bassetti all’interno dell’ospedale San Martino di Genova, dove riveste la carica direttore del reparto malattie infettive.
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Lite in diretta a #nonelarena tra #Bassetti e #Paragone:
“Lei sarà querelato”#nonelarena #nogreenpass #Covid_19 #zonabianca #17settembre pic.twitter.com/ep11i5xCvw
— Emei Markus (@EmeiMarkus) November 17, 2021
Lo scontro Paragone – Basseti a Non è l’Arena, cosa si sono detti
«Lei è un figlio di papà. È vero o no che suo padre lavorava nel suo stesso ospedale a Genova e l’ha piazzata lì?», l’affondo del politico ex Movimento 5 stelle. «Sono orgoglioso di mio padre che tra l’altro è morto 17 anni fa (quando Bassetti aveva 34 anni ndr) e io la mia carriera me la sono fatta e sudata come chiunque altro». La risposta di Bassetti che ha aggiunto, prima di lasciare la diretta che avrebbe querelato Paragone per la sua affermazione. «Stasera Paragone ha insinuato che io sono diventato primario e sono professore universitario perché sono figlio di mio padre. Si deve assumere le responsabilità di quello che ha detto perché io ho vinto regolari concorsi con un curriculum. Per cui domani riceverà una querela dal mio legale». Un’affermazione che non ha intimidito Paragone: «Io ho soltanto detto la verità delle cose. Lei può querelare il mondo. Io sono contento perché così, almeno, quando andremo a processo capiremo tutta la sua accademia scientifica, il suo percorso accademico, i suoi dati, la sua letteratura. E sapremo anche di quando era a Udine, di quando è andato a Genova. Quindi sono ben lieto di andare a processo, così almeno le diremo chi era suo padre»