Un caloroso benvenuto è stato dato dai fedeli di Kinshasa all’arrivo di Papa Francesco in aeroporto. La Santità ha regalato una messa speciale ai presenti, dichiarando: «La fraternità, l’amore e il perdono; non ricercatori dei propri interessi, ma missionari del folle amore che Dio ha per ciascun essere umano».

L’accoglienza del Papa a Kinshasa
Grandissima accoglienza quella che ha ricevuto il Papa a Kinshasa nella grande aerea dell’aeroporto di N’dolo, oltre un milione di persone hanno partecipato alla messa del Papa per la pace e la giustizia secondo la liturgia del Messale Romano per le diocesi dello Zaire. Una grande folla colorata e festosa sotto il sole ha accolto la Grande Santità che ritorna dopo i due viaggi apostolici di san Giovanni Paolo II nel 1980 e nel 1985 centenario dell’evangelizzazione.
Il cardinale francescano Fridolin Ambongo Besungu ha ringraziato la Santità per questa visita: «Ci viene a trovare in un contesto particolare ed unico della storia del nostro popolo, la Sua Visita Apostolica è segno della considerazione che Lei ha per questo nostro popolo e del Suo affetto per la nostra terra e la nostra cultura».

Le parole di Papa Francesco
Papa Francesco ha rivolto un’omelia a tutti i presenti, incentrandola sulle parole del vangelo di portare pace, misericordia e sulla fratellanza: «Siamo chiamati a essere missionari di pace, e questo ci darà pace. È una scelta: è fare posto a tutti nel cuore, è credere che le differenze etniche, regionali, sociali e religiose vengono dopo e non sono ostacoli; che gli altri sono fratelli e sorelle, membri della stessa comunità umana; che ognuno è destinatario della pace portata nel mondo da Gesù. È credere che noi cristiani siamo chiamati a collaborare con tutti, a spezzare il circolo della violenza, a smontare le trame dell’odio. Sì, i cristiani, mandati da Cristo, sono chiamati per definizione a essere coscienza di pace del mondo».
Pretendenti dei «diritti del Vangelo» ha affermato papa Francesco che sono: «La fraternità, l’amore e il perdono; non ricercatori dei propri interessi, ma missionari del folle amore che Dio ha per ciascun essere umano… Scegliamo di essere testimoni di perdono, protagonisti nella comunità, gente in missione di pace nel mondo».