Papa Francesco incontra Orban, cosa si sono detti durante la visita in Ungheria

Redazione
12/09/2021

Il pontefice ha trascorso poche ore nel Paese, dove ha incontrato Orban e i rappresentanti delle comunità ebraiche.

Papa Francesco incontra Orban, cosa si sono detti durante la visita in Ungheria

34esimo viaggio apostolico per Papa Francesco, il primo dopo l’operazione chirurgica al colon subita lo scorso 4 luglio al Policlinico Gemelli. 12-15 settembre le date: prima tappa Budapest, per una visita lampo di sette ore in Ungheria, dove Bergoglio ha incontrato il primo ministro Viktor Orban prima di partire in direzione di Bratislava.

Papa Francesco in Ungheria, l’incontro con Orban

L’incontro con Orban e Janos Ader, presidente della Repubblica d’Ungheria, si è svolto nel Museo delle Belle Arti di Budapest ed è terminato alle 9:25. Tra i vari argomenti trattati, come si legge nel bollettino della Santa Sede, ci sono stati «il ruolo della Chiesa nel Paese, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, la difesa e la promozione della famiglia». Su Facebook, Orban ha scritto: «Ho chiesto a Papa Francesco di non lasciare che l’Ungheria cristiana perisca».

Papa Francesco in Ungheria, le parole sull’antisemitismo

Poi, sempre al Museo delle Belle Arti, Francesco ha incontrato i Rappresentanti del Consiglio ecumenico delle Chiese e di alcune Comunità ebraiche dell’Ungheria. «Apprezzo tanto l’impegno per abbattere i muri di separazione del passato. Ebrei e cristiani, desiderate vedere nell’altro non più un estraneo, ma un amico; non più un avversario, ma un fratello», ha detto il pontefice: «Vorrei riprendere con voi l’evocativa immagine del Ponte delle Catene, che collega le due parti di questa città: non le fonde insieme, ma le tiene unite. Così devono essere i legami tra di noi. Ogni volta che c’è stata la tentazione di assorbire l’altro non si è costruito, ma si è distrutto; così pure quando si è voluto ghettizzarlo, anziché integrarlo». Vigilare e pregare affinché non accada più, questa la “ricetta” di Francesco contro l’antisemitismo: «E impegnarci a promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano. Penso alla minaccia dell’antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta. Ma il miglior modo per disinnescarla è lavorare in positivo insieme, è promuovere la fraternità».