Archiviato il funerale di Joseph Ratzinger, la Santa Sede è alle prese con la diatriba interna tra monsignor Georg Gänswein e Papa Francesco. Il prefetto della Casa Pontificia, ormai ex segretario particolare di Papa Benedetto XVI, non le ha mandate a dire nel suo libro, in uscita proprio in questi giorni. E l’obiettivo dei suoi attacchi è stato proprio l’attuale Pontefice, che oggi lo ha convocato in Vaticano per il primo faccia a faccia dopo le indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi. Don Georg aveva prima parlato della «mano del diavolo» scorta durante il pontificato di Benedetto XVI. Poi che lo stesso Ratzinger avrebbe avuto il «cuore spezzato» da Francesco, dopo l’abolizione delle messe in latino. E infine l’affondo nel libro in uscita, dove ha resa pubblica la discussione tra lui e il Papa sul congedo dall’incarico di prefetto.

Papa Francesco riceve don Georg
E così nella mattinata di oggi si è corso ai ripari. A rendere noto l’incontro, senza rivelarne i dettagli, è la Sala Stampa della Santa Sede. Georg Gänswein è stato richiesto e ricevuto da Papa Francesco in persona. Lo stesso che ieri durante l’Angelus non lo ha nominato, pur parlando di «chiacchiericcio» come «arma letale». Bergoglio ha poi continuato dichiarando, di fronte alla folla: «Invece di chiacchierare e dividere guardiamoci con compassione, aiutiamoci a vicenda». In tanti si chiedono ora quale sarà il destino dello stesso Georg. Il 66enne potrebbe lasciare il Vaticano, dirottato sul nunzio apostolico o su una cattedra in una università pontificia. Ma non è escluso che Papa Francesco lo faccia restare a Roma.

Georg sul congedo: «Restai scioccato»
Sono state soprattutto le ultime indiscrezioni dal libro di Georg Gänswein a far decidere Papa Francesco. La convocazione è arrivata dopo che sui media di tutto il mondo è apparsa la polemica del prefetto della Casa pontificia, che ha raccontato il confronto avuto col pontefice nel giorno delle dimissioni. «Restai scioccato e senza parole», scrive monsignor Georg, «quando Francesco mi disse: lei rimane prefetto ma da domani non torni al lavoro».