Dopo tre ore di intervento, arrivano le prime parole di Sergio Alfieri, il chirurgo che ha operato il Papa, pronunciate davanti ai giornalisti: «Buona reazione all’anestesia, una degenza tra i cinque e sette giorni, con dieta liquida e niente sforzi». Il medico, apparso visibilmente sollevato, ha affermato: «Tutto e’ andato bene, il Papa sta bene. Ci ho parlato 10 minuti fa e mi ha detto – Quando facciamo la terza? – mi ha preso in giro». Il Papa avrebbe anche scherzato sulla convalescenza, ma il medico è stato perentorio: «L’unica cosa che gli ho raccomandato è di non fare sforzi e di non sollevare pesi».

L’ultimo bollettino sulle condizioni di Papa Francesco
Massimo Antonelli, direttore dell’Unità operativa complessa (Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e Tossicologia Clinica) del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, ha reso noto che il Papa «Alla domanda se sentisse dolore a seguito dell’intervento, ha risposto più con cenni della testa che con le parole, rassicurando tutti noi che stava bene e che non provava alcun dolore fisico. Sono state queste le prime battute che abbiamo scambiato con Papa Francesco poco dopo il suo trasferimento nell’appartamento riservato al Pontefice nel Reparto Solventi».
Il Papa lascia la sala operatoria
Poco prima delle 18 il Papa ha lasciato la sala operatoria ed è stato trasferito nel Reparto Solventi, situato al 10° piano del Policlinico. Antonelli ha spiegato che inizialmente il Santo Padre dormiva, ma «al risveglio gli abbiamo chiesto come si sentisse, e lui ci ha detto che stava bene». La stanza del Pontefice è inoltre dotata di una Terapia intensiva attivata nel 2005, in occasione dell’ultimo intervento chirurgico a cui venne sottoposto Papa Giovanni Paolo II.