Silenzi faziosi

Valeria Arnaldi
07/02/2022

Nessuna domanda sulla pedofilia nella Chiesa e sui dossier che dopo Francia e Germania potrebbero travolgere l'Italia. Né su eutanasia, aborto e nozze gay. I giornalisti della stampa estera criticano l'intervista al Pontefice ospite ieri a Che Tempo che fa.

Silenzi faziosi

Le parole di Papa Francesco sono rimbalzate veloci in Rete, ieri, dopo l’intervento alla trasmissione Che tempo che fa. Intervista definita, e non a torto, un pezzo di storia della nostra televisione. E veloci oggi corrono anche quelle del conduttore Fabio Fazio. Soprattutto, quelle “mancate”. Alcuni giornalisti della stampa estera lo accusano infatti di non aver posto alcuna domanda scomoda al Pontefice, in particolare sui dossier riguardanti la pedofilia nella Chiesa in Germania e in Francia e su quello italiano atteso per maggio, in coincidenza della Conferenza episcopale italiana, che potrebbe travolgere il Vaticano.

papa Francesco a che tempo che fa: le critiche della stampa estera
Papa Francesco (Getty Images).

Fazio e il “silenzio” sugli abusi sessuali

«Il più importante talk show della Rai Che tempo che fa ha intervistato Papa Francesco per un’ora e non ha chiesto nulla riguardo lo scandalo degli abusi sessuali. Sembra che non sia un tema nell’agenda pubblica italiana», annota su Twitter Alvise Armellini, giornalista che scrive per AFP News Agency, The Telegraph e altre testate straniere, rilanciato da Stefano Menichini che ha raccolto le voci fuori dal coro dei colleghi: «È giusto sapere che il giornalismo di Fazio e lo stile comunicativo del Papa non sono convincenti per tutti».

Gavin Jones, reporter Reuters, entra nel dibattito aggiungendo altri punti non toccati nell’intervista come «il matrimonio gay, il diritto a morire, l’aborto, il disegno di legge italiano bloccato sui crimini contro la comunità LGBT (ddl Zan), o qualsiasi altra delicata questione etica». E Armellini mette in chiaro: «Non è che il Papa sia stato timido nel parlare degli scandali degli abusi. La mia impressione è che sarebbe stato pronto ad affrontare l’argomento se solo lo avessero sollevato». Al confronto prende parte pure Stefano Menichini: «È giusto sapere che il giornalismo di Fazio e lo stile comunicativo del Papa non sono convincenti per tutti».

Fabio Fazio criticato anche dai giornalisti del New York Times e de L’Express

Dure anche le critiche di Jason Horowitz, capo della redazione romana del New York Times: «Primo pensiero dopo l’apparizione senza notizie (spot?) di Papa Francesco in un talk show italiano – l’ospite ha trascorso un’ora a chiedere cose come “cos’è la preghiera?” – è che il Vaticano si preoccupa ancora più dell’Italia che di qualsiasi altro luogo e che i grandi media italiani rimangono uno spazio sicuro per il Vaticano».

Dello stesso tenore il tweet di Anne Tréca, firma della testata francese L’Express, che sottolinea come il Papa sia stato «intervistato per un’ora e non una sola domanda sui crimini di pedofilia nella Chiesa. Un argomento ancora tabù in Italia». Tra i commenti, la giornalista rilancia quello dello scrittore Riccardo Perissich: «Il Papa per un ora da Fazio. Tante cose interessanti, ma possibile che nessuno chieda mai al Vescovo di Roma perché Italia è unico Paese in cui manca una grande inchiesta sulla pedofilia nella Chiesa? Forse è l’unico dove non è mai successo niente?».

 

Suddeutsche Zeitung: «Fazio diventa piccolissimo»

Punta l’indice contro Fabio Fazio anche il tedesco Suddeutsche Zeitung : «Con quasi tutti i suoi interlocutori, Fazio assume la posizione che gli congeniale: mette in scena l’uomo di chiesa, diventa piccolissimo, non lo interrompe mai. È così che è diventato famoso, non come intervistatore tosto». La testata “suggerisce” poi le domande che il conduttore avrebbe dovuto porre al Pontefice, chiedendosi come mai non sia stato chiesto nulla su abusi sessuali sui bambini da parte di sacerdoti e altri temi “caldi”. Non mancano poi gli appunti di testate italiane, a partire da Dagospia, che sottolinea come l’intervista sia stata «registrata, tagliata e lavorata», con “salti” anche importanti: « L’orologio di Papa Francesco segnava le 17. E due minuti dopo le 17.30».