Dopo due settimane dalla pubblicazione su Diva e Donna delle foto rubate che ritraevano Paola Belloni accanto alla compagna e neo-segretaria del Pd Elly Schlein, la donna ha deciso di intervenire.
Paola Belloni, compagna di Elly Schlein, contro le foto rubate
Attraverso un post su Instagram, la donna ha definito la pubblicazione degli scatti da parte del settimanale un «atto ingiusto». «Comunicare a mezzo stampa l’intimità affettiva di una persona è un atto ingiusto e si chiama outing. Io ne sono stata travolta, ma per fortuna non annichilita, perché ho una rete amicale e familiare che mi sostiene», ha dichiarato.
Ha poi voluto soffermarsi sulle lacune italiane in tema di diritti civili: «In Italia non abbiamo il matrimonio egualitario, non abbiamo tutele per i figli e le figlie di famiglie omogenitoriali, non abbiamo una legge contro l’omolesbobitransfobia. Siamo un Paese dove migliaia di “Spatriati”, per dirla con Desiati, vivono o lasciano le proprie province pieni di graffi e di segreti. Il coming out è una scelta personale, che deriva anche da un’analisi della propria rete sociale. Ma mi rendo conto che essere la compagna di una figura pubblica vi abbia fatto pensare di avere il diritto di esporre me quanto è esposta lei».
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«Torno alla mia vita privata che spero resti sempre la stessa»
Non è così, ci tiene a ribadire. Per poi concludere senza rinunciare a una battuta: «Ammetto però che la foto con la papalina di lana in testa e con il sacchetto dei bisogni di Pila in mano era notevole. Avete regalato meme alle mie amiche per i prossimi dieci anni. Detto tutto questo ora torno alla mia vita privata che spero resti sempre la stessa. Anche se senza papalina. L’ho buttata».
Finora Paola Belloni era sempre rimasta fuori dal dibattito pubblico. Era stata la neo segretaria dem a parlare per la prima volta della loro relazione, durante la campagna elettorale, mantenendo però la privacy sulla sua identità. Queste le parole che aveva usato per descrivere la sua sfera privata pur senza fare nomi: «Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna».