Oggi viene assegnato il Pallone d’Oro. La cerimonia di consegna del premio di France Football è in programma alle 20:30 (diretta sul canale 20 di Mediaset e su Sky) e, come sempre, il nome del vincitore rimane top secret fino all’ultimo. Eppure qualche spiffero c’è stato e sembra certo che Lionel Messi se lo sia aggiudicato per la settima volta. Niente da fare dunque per Robert Lewandowski, fuoriclasse polacco del Bayern Monaco “defraudato” già del Pallone d’Oro 2020 (che non è stato assegnato causa pandemia) e per molti meritevole del premio relativo al 2021, più del fuoriclasse argentino ora al PSG. Non si tratterebbe certo della prima vittoria discutibile, tra vincitori assolutamente dimenticabili (Sammer e Belanov, su tutti) e campionissimi eterni piazzati a favore di fuoriclasse più mediatici. Oltre ai fenomeni penalizzati dal regolamento stesso del Pallone d’Oro.
Pallone d’Oro, perché non hanno vinto Pelé e Maradona
Fino al 1995, anno in cui ha trionfato l’africano George Weah, i giurati del Pallone d’Oro potevano votare solo per calciatori europei militanti in squadre associate all’UEFA. Dunque, se nell’albo d’oro del premio non figurano Pelé e Diego Armando Maradona è proprio per questo. Il brasiliano tra l’altro rimase sempre in America, El Pibe de Oro fece invece magie anche in Europa, Napoli soprattutto, ma essendo argentino non poteva vincere il Pallone, d’Oro. Che, ad esempio, avrebbe vinto a mani basse nel 1986. Ci erano riusciti i suoi connazionali Alfredo Di Stefano (due volte) e Omar Sivori, ma solo perché erano stati naturalizzati rispettivamente spagnolo e italiano.
Visualizza questo post su Instagram
Pallone d’Oro, tanti vincitori mancati
Negli ultimi 27 anni, tutto è diventato più semplice e (in teoria) meritocratico. Il miglior calciatore al mondo, che ovviamente giocherà in Europa, viene premiato con il Pallone d’Oro. Questo in teoria, perché tra criteri non oggettivi (su tutti il valore del giocatore) e l’allargamento della platea dei votanti (adesso votano di nuovo solo i giornalisti), l’elenco degli esclusi, spesso a favore dei “soliti noti” è lungo. Andando un po’ indietro, certamente i tre Palloni d’Oro di Marco van Basten erano meritati, date le qualità del Cigno di Utrecht. Ma davvero, con tutte le Coppe dei Campioni/Champions League vinte, non se ne poteva assegnare uno a Franco Baresi e soprattutto a Paolo Maldini? Alessandro Del Piero avrebbe potuto vincerlo nel 1996, ma fu penalizzato da Euro 96. Il suo “alter ego” del Real Madrid, Raul, è un altro degli esclusi eccellenti. E all’inizio dei Duemila, forse avrebbe meritato il premio anche il fenomenale Thierry Henry dell’Arsenal.
Pallone d’Oro, le “vittime” del duopolio Messi-CR7
Nel 2007 è successa una cosa. È stato premiato Kakà, poi hanno iniziato a vincere Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Nel corso del loro duopolio, interrotto solo da Luka Modric nel 2018, ne hanno ottenuti rispettivamente cinque e (in attesa di stasera) sei. Messi, proprio come con Lewandowski, è stato “accusato” di averlo soffiato a più riprese a colleghi più meritevoli. Nel 2010, vinse proprio lui, davanti ai compagni nel Barcellona Andres Iniesta e Xavi, che avevano vinto il Mondiale. Quarto Wesley Sneijder, finalista con l’Olanda e trionfatore in Champions League con l’Inter. Diego Milito, protagonista assoluto del Triplete nerazzurro, non si piazzò nemmeno tra i primi trenta. Spagnoli beffati nel 2012, sempre dal dieci argentino. Tra i campionissimi rimasti a secco negli ultimi anni, anche Manuel Neuer e Arjen Robben, a più riprese decisivi con Bayern Monaco e rispettive nazionali. Forse persino Didier Drogba.