Continua a essere il Pallone d’Oro delle polemiche. Dopo la pioggia di critiche su France Football per la scelta di premiare Messi e non Lewandowski con il premio individuale più ambito da ogni calciatore, gli organizzatori incassano una nuova critica. Durante la cerimonia, infatti, France Football ha deciso di ricordare due grandi campioni scomparsi di recente: Diego Armando Maradona e Gerd Muller. Il primo non ha vinto in carriera il premio perché non era originariamente attribuito a calciatori non europei, il secondo, invece, lo vinse nel 1970, davanti a Bobby Moore e Gigi Riva. Un tributo giusto, ma un errore grave: è stato dimenticato Paolo Rossi.
Pallone d’Oro: nessun omaggio a Paolo Rossi
Nonostante la scomparsa di un anno fa, Paolo Rossi non è stato ricordato dagli organizzatori durante la cerimonia. Il centravanti è stato uno dei cinque italiani a vincere il Pallone d’Oro, nel 1982 dopo il Mondiale di Spagna vinto dall’Italia. Al pari di Maradona e Muller, avendo anche vinto il premio, Rossi andava ricordato e la dimenticanza non è passata inosservata. Pascal Ferré, responsabile del mensile francese France Football, ha parlato di «polemiche inutili». Probabilmente si è trattato di una semplice dimenticanza, ma grave nei confronti dell’amato campione italiano. Ovviamente, si tratta anche di qualcosa di completamente imprevedibile per gli addetti ai lavori, che non conoscono la scaletta né il vincitore fino alla proclamazione. «Non voglio entrare in questo tipo di polemiche, ogni cosa dicessi sarebbe deformata. Non si può leggere ogni aspetto della cerimonia in chiave polemica. Se ce ne fosse mai bisogno, ne parlerò direttamente con la famiglia di Paolo Rossi», ha dichiarato Ferré, chiudendo la porta ad eventuali altre polemiche.
Pallone d’Oro: Paolo Rossi vincitore nel 1982
Come detto, Paolo Rossi vince il Pallone d’Oro nel 1982. L’attaccante della Juventus e della Nazionale Italiana trionfò senza storie, arrivando davanti a Alain Giresse del Bordeaux e Zbigniew Boniek, polacco in forza anche lui al club bianconero. In quell’anno altri due furono gli italiani in top ten: Bruno Conti al quinto posto e Dino Zoff all’ottavo. Antognoni e Scirea chiusero all’undicesimo e al dodicesimo posto.