Il Pentagono ha reso noto di aver avvistato un presunto pallone aerostatico da ricognizione cinese sopra gli Stati Uniti. I funzionari hanno spiegato di averlo osservato per un paio di giorni da quando è entrato nello spazio aereo statunitense e di averlo localizzato, tra gli altri luoghi, sopra un campo di missili nucleari situato in Montana, la Malmstrom Air Force Base. La Cina ha annunciato verifiche in corso.
Pallone aerostatico cinese sopra gli Stati Uniti
Secondo il dipartimento di Difesa del paese, il pallone starebbe sorvolando siti sensibili per raccogliere informazioni. Questa la traiettoria che avrebbe seguito: dopo il decollo dalla Cina, avrebbe attraversato le Aleutian Island (territorio russo) per poi entrare in Alaska, scendere lungo il versante nord occidentale del Canada e arrivare sopra il Montana. Il viaggio sta avvenendo ad un’altitudine ben al di sopra del traffico aereo commerciale e non rappresenta dunque una minaccia per i voli o le persone a terra, ma la preoccupazione è che lo strumento possa captare dati sensibili. Non appena individuato, il governo ha pertanto attivato tutte le precauzioni per proteggere informazioni e strutture militari.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e altri alti funzionari della Difesa hanno informato Joe Biden della presenza dell’oggetto. Il presidente ha chiesto come procedere e il Pentagono ha escluso l’abbattimento, temendo vittime civili nel luogo dove sarebbero eventualmente caduti i detriti. Il dipartimento di Stato americano ha convocato l’incaricato d’affari cinese «per trasmettere un messaggio molto chiaro e forte» e contattato il governo cinese sia attraverso l’ambasciata cinese a Washington che la missione diplomatica statunitense in Cina. L’avvistamento è avvenuto a poche ore dalla partenza di Antony Blinken per Pechino – primo segretario di Stato in sei anni ad andare in Cina – e del suo incontro con Xi Jinping.

Cina: «Verifiche in corso»
Dal canto suo, la Cina sta lavorando per verificare i fatti relativi alle affermazioni statunitensi. «La verifica è in corso», ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning aggiungendo che «fino a quando i fatti non saranno chiari, fare congetture e gonfiare la questione non aiuterà a risolverla adeguatamente».