Ennesimo incidente sul lavoro in Italia, questa volta la tragedia è accaduta a Palermo. Infatti, un operaio di 48 anni di origini marocchine è finito in un autocompattatore, perdendo la vita. I soccorsi hanno provato a rianimare l’uomo ma dopo diversi tentativi è stato tutto inutile. Ora gli agenti indagano sul caso per riuscire a scoprire maggiori dettagli sull’incidente e valutare eventuali responsabilità.

La dinamica dell’incidente sul lavoro a Palermo
Non si hanno ancora molti dettagli sulla dinamica che ha portato alla morte dell’operaio di 48 anni a Palermo. Ad ogni modo, secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava lavorando quando improvvisamente, per cause non chiare, è finito dentro l’autocompattatore dei rifiuti. L’incidente è avvenuto in via Ingham a Brancaccio a Palermo. L’operaio stava lavorando come sua solita routine, forse a causa di un movimento maldestro o di una mancanza di equilibrio è finito all’interno del veicolo per la raccolta dei rifiuti. Subito dopo l’incidente sono arrivati sul luogo i vigili del fuoco che hanno recuperato l’uomo e l’hanno affidato agli operatori del 118. Tuttavia, i sanitari non hanno potuto rianimarlo e l’uomo ha perso la vita. Sul posto sono giunti in seguito anche i carabinieri per effettuare i rilievi e cercare di chiarire ulteriormente la vicenda dell’incidente sul lavoro.

Continuano le morti sul lavoro in Italia
L’incidente a Palermo è solo l’ennesimo dramma sul lavoro avvenuto su territorio italiano. A questo proposito, per sottolineare il gran numero di incidenti ogni anno, ha parlato anche Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, ragazza di 22 anni morta esattamente due anni fa mentre lavorava in uno stabilimento. La mamma di D’Orazio, al Corriere ha detto: «C’è l’omicidio stradale, perché non si può introdurre l’omicidio sul lavoro?». Un pensiero che fa riflettere e alla luce delle continue morti sul lavoro sembra essere sempre più attuale.