L'attuale vicepresidente regionale sarebbe intenzionata a candidarsi, ma il leader della Lega frena e sostiene l'attuale presidente Attilio Fontana: «Per me squadra che vince non si cambia».
Salvini sui social annusa la vittoria e prende di mira gli avversari suggerendo il farmaco anti-bruciore. Ma dalla sfida Bernardo-Sala in giù, non ha mai portato grande fortuna. A sdoganare il medicinale fu un autoironico Beppe Grillo, nel 2014.
Accostato al Viminale, il leader del Carroccio non nasconde l'ambizione di coordinare i ministeri. Punta a «un voto in più degli altri» e pone l'accento sul tema della sicurezza.
La Rappresentante di Lista contro Salvini per l'utilizzo di CiaoCiao a un comizio. Ma non è la prima volta per il leader della Lega che in passato ha fatto lo stesso con Vasco, Nino D'Angelo e Rovazzi.
Al duo palermitano non è proprio piaciuto ascoltare la propria canzone, Ciao Ciao, durante un comizio della Lega. Su Twitter hanno accusato il leader del partito e lanciato una sorta di maledizione.
Dato il periodo eccezionale in cui vengono indette le elezioni, Salvini ha annunciato che chiederà di estendere la possibilità di votare anche a lunedì 26 settembre.
Le dichiarazioni del leader della Lega a margine di un sopralluogo alla Stazione Centrale di Milano: «Non fatemi coinvolgere Letizia Moratti. Non lancio ministri a caso».
La Stampa pubblica il retroscena dell'incontro a fine maggio tra un diplomatico russo e un emissario della Lega per informarsi sulle intenzioni dei ministri del Carroccio. Salvini replica: «Volere la pace non significa essere putiniani». FdI: «Vicende da chiarire». Letta prepara interrogazioni parlamentari.
Chi l'ha detto che suda solo Salvini? Il "Capitano" leghista ne fa un vanto, ma a squagliarsi sotto la camicia sono stati anche Zingaretti, Renzi e persino Craxi e Nixon. E abituiamoci: con il voto a fine estate è solo l'inizio della sauna.
Il governo Draghi sacrificato per una lista unica con Salvini. In modo da depotenziare Giorgia Meloni e conquistare qualche poltrona di peso in caso di vittoria. Ci sarebbe questo scambio alla base dello strappo di B. che ha causato gli addii dei ministri Gelmini, Brunetta e in serata la presa di distanza di Carfagna.