Padova, truffa da 40mila euro con le carte dei Pokémon: indagato un 28enne
Il 28enne avrebbe preso la valigetta senza fornire poi la merce.
Carte Pokémon per 40mila euro e la truffa è servita. Siamo a Padova, dove un giovane di 28 anni avrebbe venduto delle carte a un collezionista delle Marche. I due si sarebbero messi in contatto a seguito di un’inserzione pubblicitaria da parte del 28enne. Il collezionista lo avrebbe quindi contattato. Il giovane padovano avrebbe proposto al marchigiano di fissare un appuntamento per la consegna dei soldi e della merce. Così scatta la truffa.
Carte Pokémon: la truffa potrebbe arrivare in tribunale
In un primo affare, il giovane aveva inviato le carte al collezionista, portandolo quindi a fidarsi di lui. Subito dopo aver completato questa prima transazione, il 28enne gli avrebbe proposto l’affare da 40mila euro, stavolta di persona. Il collezionista accetta e i due si incontrano lo scorso 7 giugno, nei dintorni di un centro commerciale. A questo punto, scatta la truffa con le carte Pokémon. Una volta ricevuta la valigia con il denaro, invece di fornire al collezionista la merce, il 28enne se la sarebbe data a gambe. Il collezionista ha quindi denunciato tutto alle Forze dell’Ordine. Gli inquirenti hanno trovato l’uomo in un campo nomadi e hanno sequestrato diverse carte in suo possesso.

Il collezionista avrebbe riconosciuto dalla foto il 28enne che lo aveva truffato. Le indagini si sono quindi concluse a carico del giovane, che ora rischia che la vicenda finisca in tribunale. L’accusa è di truffa aggravata.
Carte Pokémon alla base della truffa
Le carte dei Pokémon sono oggetto di un vasto mercato in tutto il mondo. Ci sono modelli rari dove si può anche arrivare a pagare fino a 400mila euro e non mancano le aste online. In particolare, le carte oggetto di queste quotazioni sono carte rare, prime edizioni e carte delle prime serie (Set Base 1, Fossil, ecc. solo per fare qualche esempio).

In più, il mercato spesso cambia in base alla lingua di riferimento. Oggi, le nuove carte non sono oggetto di mercato. Potrebbero esserlo anche per i prossimi decenni?