Le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro l’appartamento occupato abusivamente a Ostia da 17 anni da Roberto Spada, esponente dell’omonimo clan, finito alla ribalta per la testata al giornalista Daniele Piervincenzi. A eseguire il decreto di sequestro preventivo dell’immobile i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia, su delega della procura di Roma e disposizione del gip.

Il boss del clan Spada è uscito dal carcere il 29 settembre
Esponente di spicco della criminalità del litorale romano, Roberto Spada era stato condannato per il reato di violenza privata aggravata dal metodo mafioso per la testata al giornalista Daniele Piervincenzi. Scarcerato il 29 settembre scorso dopo aver scontato con forti riduzioni la pena, “Robertino” era tornato a Ostia accolto da una vera e propria festa, con tanto di fuochi d’artificio. Lo sfratto dall’appartamento dove viveva insieme alla moglie è l’epilogo dell’intenso monitoraggio e controllo del territorio da parte dei reparti dell’Arma , avviato anche in seguito al deferimento della coppia all’autorità giudiziaria per il reato di furto aggravato di energia elettrica mediante allaccio diretto dell’appartamento oggetto di sequestro alla rete di fornitura del gestore.

Nel 2006 lo scambio di case con la precedente occupante abusiva
Approfondimenti condotti dai Carabinieri hanno consentito di accertare che due, oltre a sottrarre energia elettrica, non disponevano di alcun titolo che li legittimasse ad abitare l’appartamento di via Vincon, gestito dal comune di Roma per far fronte all’emergenza abitativa. La coppia, sulla base di quanto finora emerso, Spada e la moglie avrebbero ottenuto la disponibilità dell’immobile nel 2006, a seguito di uno “scambio” concordato con la precedente occupante abusiva, che a sua volta si era trasferiva in un altro appartamento in precedenza occupato illegittimamente dalla coppia. I due hanno maturato un debito nei confronti dell’Ente superiore a 43 mila euro per le indennità di occupazione non versate e di oltre 11 mila euro nei confronti della società gestore della rete elettrica, per l’energia non contabilizzata.