L’osteopatia diventa oggi 25 giugno 2021 una professione sanitaria. L’annuncio l’ha dato il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Il via libera dato dal Consiglio dei ministri è un momento importante per tanti professionisti e per quei cittadini che hanno bisogno delle loro prestazioni». ’iter parlamentare era partito nel 2018 con il Ddl Lorenzin poi, lo scorso 5 novembre, si era giunti a un’intesa tra le Regioni sul profilo sanitario. Paola Schiomachen, presidente del Roi, Registro degli osteopati d’Italia, ha espresso viva soddisfazione perché da oggi «l’osteopatia è degli osteopati».
Si completa, con il Cdm di oggi, il percorso del Governo per istituire la professione sanitaria dell'Osteopata.
È un momento importante per tanti professionisti e per quei cittadini che hanno bisogno delle loro prestazioni.— Roberto Speranza (@robersperanza) June 24, 2021
Cosa cambia
Questo significa che l’osteopata diventa «professionista sanitario, in possesso di laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscoloscheletrico». Cioè per esercitare, l’osteopata dovrà terminare un percorso di studi universitari e iscriversi a un albo professionale.
Cos’è e quando è nata l’osteopatia
L’osteopatia è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una professione sanitaria di contatto primario con competenze di diagnosi, gestione e trattamento dei pazienti, esclusivamente manuale, che s’indirizza a tutti i soggetti, dal neonato all’anziano. È stata sviluppata verso la metà del XIX secolo da Andrew Taylor Still, medico e chirurgo statunitense, che ha fondato la prima scuola di osteopatia indipendente nel 1892. Definita anche medicina osteopatica si basa sul contatto manuale nella fase di diagnosi e trattamento. Essa rispetta la relazione tra corpo, mente e spirito in condizioni di salute e malattia: l’accento viene posto sull’integrità strutturale e funzionale dell’organismo e la tendenza intrinseca di quest’ultimo verso l’autoguarigione.
Le differenze tra osteopatia e fisioterapia
Spesso si fa confusione tra il fisioterapista e l’osteopata me le due figure non sono sovrapponibili. Il fisioterapista non pratica solo esercizi posturali ma si avvale anche di macchinari e apparecchiature nei processi riabilitativi del paziente, il lavoro dell’osteopata si fonda sulla manipolazione e si esercita unicamente attraverso l’uso delle mani. Il primo lavora di frequente in collaborazione con équipe mediche: nelle discipline sportive si occupa del recupero di un’atleta insieme a medici, fisiatri, ortopedici e professionisti vari. L’osteopata generalmente lavora da solo avvalendosi solo in determinati casi della consulenza di un medico ortopedico. Mentre il fisioterapista interviene in genere in casi di emergenza – infortuni, fratture, lesioni muscolari – con altre figure specialistiche l’osteopata è chiamato a valutare e individuare la causa scatenante all’origine del trauma, potendo effettuare un’indagine accurata che può richiedere del tempo prima di essere messa a punto. L’osteopatia, infine, si prende cura della salute dell’individuo focalizzando l’attenzione sulle cause che possono aver originato la patologia, senza occuparsi di pazienti che hanno avuto traumi o reduci da interventi chirurgici.
Quanti sono gli osteopati oggi in Italia
Si stima che siano 10-12 mila gli osteopati in Italia, 11esimo Paese europeo a riconoscere l’osteopatia come professione sanitaria: gli altri sono Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Lichtenstein, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Russia e Svizzera. Negli Stati Uniti fu riconosciuta durante la presidenza di Theodore Roosvelt, testimone diretto della bontà dei trattamenti osteopatici. Nel 1998 è stato fondato il General Osteopathic Council, organo predisposto alla tutela degli standard formativi, dello sviluppo professionale e della sicurezza dei pazienti.