Una nuova teoria spiegherebbe la comparsa dell’ossigeno e quindi della vita sulla Terra. Merito, spiega Ap, dell’allungamento delle giornate, quindi l’aumento ore di luce, dovuto al rallentamento della rotazione del nostro Pianeta. Da sei ore di luce ipotizzate alle origini si è arrivati alle 24 attuali grazie alla forza di gravità esercitata dalla luna e all’attrito delle maree.
Maggiore luce ha indotto la fotosintesi dei cianobatteri
L’aumento delle ore di luce ha permesso a microrganismi come i cianobatteri di produrre quantità più elevate di ossigeno attraverso la fotosintesi. Secondo lo studio, pubblicato il 2 agosto su Nature Geoscience, sarebbero in ultima battuta loro ad aver reso la Terra abitabile. Il team di ricerca statunitense e tedesco ha così prelevato stuoie di batteri gelatinosi che vivevano in una dolina del lago Huron, nel Michigan, a 24 metri di profondità esponendoli successivamente a quantità variabili di luce, fino a 26 ore consecutive. Ha quindi scoperto che la luce continuativa induceva i batteri a produrre più ossigeno.
La decelerazione della rotazione terrestre aumenta la produzione di ossigeno
Circa 2,4 miliardi di anni fa l’atmosfera terrestre era assolutamente priva di ossigeno. Questi batteri, invece, attraverso la fotosintesi in 400 milioni di anni hanno prodotto un decimo della quantità di ossigeno che abbiamo ora. Una vera rivoluzione, ha spiegato Judith Klatt, del Max Planck Institute e autrice principale dello studio. Che la maggior produzione di ossigeno sia legata in ultima istanza alla velocità di rotazione del Pianeta è dimostrato anche dal fatto che quando la decelerazione si è interrotta per circa un miliardo di anni, i livelli di ossigeno sono stati bassissimi, per poi rialzarsi quando la Terra ha ripreso a rallentare 600 milioni di anni fa.