Silenzio, il governo ci sente

Fabrizio Grasso
27/05/2021

La profezia di George Orwell, secondo cui entro il 1984 saremmo stati controllati da chi detiene il potere in ogni ambito della vita privata, potrebbe concretizzarsi tra qualche anno

Silenzio, il governo ci sente

La vita rappresentata da George Orwell in 1984 potrebbe diventare realtà nel 2024. È l’avvertimento di Brad Smith, presidente di Microsoft, intervenuto ai microfoni della BBC, in merito ai passi da gigante che sta compiendo l’intelligenza artificiale nel mondo. Simili progressi, infatti, riducono lo spazio che le viene lasciato libero dai governi. «Bisogna proteggere la popolazione, altrimenti sarà difficile mettersi al passo».

Cosa diceva George Orwell in 1984

L’analisi del leader dell’azienda di Albuquerque prende in considerazione i Paesi in cui lo sviluppo tecnologico ha raggiunto livelli tali da infiltrarsi in ogni abitudine quotidiana della popolazione, focalizzandosi principalmente sulla Cina. «Ricordo costantemente le lezioni di George Orwell nel suo 1984», continua Smith. «Parlava di un governo che poteva vedere e sentire tutto. Questo non è avvenuto nel 1984, ma se non stiamo attenti potrebbe accadere nel 2024».

Telecamere e brevetti, il sorpasso della Cina

Le ambizioni della Cina di diventare leader mondiale dell’intelligenza artificiale già nel 2030, si sono tradotte, nel sorpasso ai danni degli Stati Uniti per numero di brevetti depositati grazie al supporto delle università. Ma non è tutto, come sottolinea ancora la BBC, riportando una ricerca di Comparitech, su 770 milioni di telecamere a circuito chiuso nel mondo, il 54 per cento si trova nel Paese del dragone.

Intelligenza artificiale: botta e risposta tra Cina e Stati Uniti

Da anni, comunque, la Cina si avvale del riconoscimento facciale per monitorare gli ambienti pubblici e tenere sotto controllo l’attività quotidiana per le strade. Il dottor Lan Xue, consigliere del governo di Pechino, ha dichiarato di recente che la tecnologia è «estremamente utile» per identificare le persone fra la folla in caso di «incidente grave».

Immediata la risposta di Eric Schmidt, ex amministratore delegato di Google e ora presidente della Commissione per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti sull’intelligenza artificiale: «Siamo in un conflitto strategico geo-politico con la Cina», ha detto. «L’unico modo per vincere è impostare una strategia unitaria su scala nazionale».

Il progetto di Google

Se la Cina avanza, gli Usa non stanno a guardare. Il Pentagono e la Silicon Valley da anni stanno creando partnership con i colossi americani del tech. Google ha elaborato e messo a disposizione Maven, un software che utilizza l’intelligenza artificiale per riconoscere persone e oggetti ripresi dai droni. «Si tratta di un modo per sostituire gli occhi umani nei conflitti arabi», ha detto il dottor Schmidt giustificando il progetto che però ha visto negli anni le dimissioni di vari dipendenti di Google. «Mi sentivo il sangue sulle mani», ha dichiarato Laura Nolan, ingegnere del software fino al 2018, anno in cui ha lasciato l’impiego.