Abbattere gli orsi in Trentino Alto-Adige potrebbe rappresentare un danno erariale: a stabilirlo è la Corte dei conti che, come riporta Il Corriere della Sera, avrebbe avviato alcuni accertamenti riguardanti la gestione dei plantigradi.
La Corte dei Conti sull’abbattimento degli orsi in Trentino
La Corte contabile ha avviato approfondimenti riguardo l’abbattimento degli animali che vivono indisturbati nei boschi e nelle montagne del Trentino sull’onda delle polemiche seguite alla morte del giovane runner Andrea Papi, ucciso a soli 26 anni da un’orsa (chiamata dalle autorità Jj4) e alle numerose segnalazioni arrivate negli uffici di Piazza Vittoria. Al momento sui procedimenti in corso vige il massimo riserbo, ma sembra che la Procura contabile stia lavorando per accertare possibili responsabilità sulla gestione di questi animali nel territorio del Trentino. L’elemento chiave sul quale si sta cercando di fare luce sono per esempio le misure adottate dalla Regione per monitorare gli orsi della zona tramite i radiocollari.

La Corte dei conti si sta inoltre attivando riguardo ai risarcimenti dei danni che l’ente pubblico ha sborsato nei confronti di tutti gli agricoltori, gli allevatori e ovviamente le vittime delle aggressioni. I dati, a proposito, parlano chiaro: i report più recenti (usciti a maggio scorso e riferiti all’anno 2021) indicano un totale di 1.259 aggressioni a capi di allevamento (e l’uccisione di 937) da parte di lupi e orsi. A queste cifre è necessario aggiungere i 196 capi di bestiame dispersi e i 126 feriti in modo curabile. I danni riferiti agli orsi nello specifico ammontano ad un totale di 172.373 euro e sono legati non soltanto al bestiame ma anche alle arnie e alle coltivazioni. I numeri presentati fino a questo punto, ad ogni modo, sono al netto delle aggressioni ai danni di esseri umani.
Cosa potrebbe fare la Corte
Già in passato la caccia alle marmotte era costata all’ex presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, ben 568.000 euro. Il fatto è che gli orsi ad oggi rappresentano una specie di interesse comunitario, tutelata da norme a livello europeo e nazionale. Il loro abbattimento, come richiesto dal presidente di Regione Maurizio Fugatti, potrebbe dunque ipoteticamente comportare un danno erariale. Al momento sono ipotesi, visto che da parte della Procura contabile non è emerso nulla a riguardo, perlomeno in forma ufficiale.