Un incontro andato male. L’occhio periscopico della vostra Lince ha beccato il nuovo amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, a colloquio con Giuseppe Castagna, suo pari grado in Banco Bpm. E francamente non è stato un grande spettacolo. Intanto i due sono fatti per non andare d’accordo per definizione: alto, affettato, versione moderna del Marchese del Grillo il primo; basso, tracagnotto (pur essendo stato campione italiano di nuoto negli Anni 70) e affabile come sanno essere i napoletani il secondo. Ma al di là dei tratti somatici e caratteriali, l’incontro non è andato bene perché gli interessi in gioco tra i due banchieri sono a dir poco contrapposti.
Un matrimonio che dovrebbe essere il preludio all’aggregazione con Mps
Orcel ambisce a prendersi la banca guidata da Castagna come contropartita per farsi carico, secondo il volere del Tesoro, del Montepaschi di Siena. E per di più vorrebbe costruire, senza mediazione alcuna, un nuovo management della superbanca (per dimensioni, non certo per redditività) che ne nascerebbe. Castagna da tempo guarda invece a Bper, la Banca popolare dell’Emilia romagna, per costruire un altro player forte ma non inutilmente elefantiaco, che possa competere con i colossi Banca Intesa e Unicredit. Peccato però che il via libera di Carlo Cimbri, che con Unipol è ormai il padre-padrone della banca con sede a Modena, si faccia attendere.
L’Unipol di Cimbri per il momento resta alla finestra
Cimbri ha piazzato al vertice di Bper, al posto del giubilato Alessandro Vandelli, una vecchia conoscenza, Piero Montani, richiamandolo dalla pensione cui era approdato dopo il turbolento passaggio in Carige. Con tutta evidenza, si tratta di una soluzione ponte in attesa di assetti complessivamente diversi. Ma, forse anche per qualche interferenza di Alberto Nagel, grande amico dell’ad di Unipol, Cimbri tarda a dare risposte a Castagna. A Mediobanca, felice di aver perso come interlocutore Mustier, ora interessa riattivare i legami con Unicredit, e per questo piazzetta Cuccia fa sponda sia su Orcel sia sul presidente Pier Carlo Padoan. Così, giocoforza, Castagna ha dovuto aprire il dialogo con Orcel. Che però, da quel che l’occhio della vostra Lince ha potuto vedere, si è già bello che chiuso.